Il Natale si avvicina, e la maggior parte di noi è affaccendata nella preparazione di un delizioso cenone della vigilia di Natale.
Quello che vi proponiamo oggi è un decalogo utile all’acquisto del pesce, per – come recita il titolo – evitare di finire nella rete servendo un prodotto di scarsa qualità.
- Presenza del cartello con le indicazioni per il consumo di pesce crudo. Le pescherie devono esporre un cartello che riporti la seguente frase “In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a – 18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle”. Tale procedimento è necessario per l’eliminazione di agenti infestanti quali anisakis o altri parassiti.¹
- Verificate sempre le qualità organolettiche del pesce, che deve avere consistenza soda, carne compatta, branchie rosse, scaglie lucenti, occhio vivo e odore gradevole e non intenso.
- Il pesce deve sempre essere identificato tramite il proprio nome commerciale, oltre al nome scientifico della specie. Ogni Stato membro dell’Unione (Italia compresa) ha redatto un elenco di denominazioni commerciali ammesse sul proprio territorio, insieme alle denominazioni scientifiche e a qualsiasi altra denominazione accettata e consolidata a livello locale e regionale².
- Deve essere evidenziato il metodo di produzione – “pescato, pescato in acque dolci o allevato” a seconda delle modalità con le quali il pesce sia stato messo in commercio³.
- Deve essere evidente la zona di pesca e devono essere riportati anche gli attrezzi da pesca usati.La zona di pesca FAO deve essere espressa in termini comprensibili per il consumatore, con l’aggiunta della sottozona se il pescato proviene dall’Atlantico nord-orientale (Zona FAO 27) o dal Mediterraneo (Zona FAO 37)
- Indicazione evidente se il prodotto è venduto decongelato. Se il pesce è venduto decongelato, deve essere fornita una indicazione al consumatore sia perché ciò influenzerà le successive modalità di conservazione (vedi punto seguente), sia perché il consumatore deve sapere che sta acquistando un prodotto non “fresco” e quindi con qualità organolettiche inferiori [5].
- I prodotti della pesca venduti decongelati, vanno consumati entro le 24 ore dall’acquisto e non vanno ricongelati. Questo perché il pesce è un alimento estremamente deperibile e il suo consumo deve essere immediato, soprattutto dopo il processo di scongelamento che lo sottopone a potenziali stress. Come per qualsiasi altro alimento, un secondo congelamento è sconsigliato (o addirittura espressamente vietato) per la possibilità di proliferazione batterica sull’alimento. Ricordate che il freddo (anche a temperature inferiori allo zero) non elimina i batteri!!! [6].
- Verificare l’abbondante presenza di ghiaccio. Il pesce necessita di temperature molto basse per una sua accurata conservazione (tra 0°C e + 2°C). La presenza di abbondante ghiaccio assicura che il pesce sia mantenuto in condizioni idonee e che sia quindi idoneo per il consumo.
- I molluschi bivalvi (cozze e vongole) devono sempre essere venduti confezionati. Uno specifico Regolamento dell’Unione Europea prevede che i molluschi bivalvi debbano essere mantenuti nelle confezioni fino al momento della presentazione al consumatore [7].
- Effettua degli acquisti sostenibili e responsabili. L’Italia ha stilato una lista di specie a rischio di estinzione o comunque in pericolo perché pescate senza regolamentazione. Se vuoi consultare l’elenco delle specie a rischio vai al seguente link: http://www.iucn.it/pdf/Comitato_IUCN_Lista_Rossa_dei_vertebrati_italiani.pdf
Decr. MIN. SALUTE 17.7.13
Reg. UE 1379/13
ibid.
ibid.
ibid.
Nota Ministero della Salute 02/08/2007
Reg. CE 853/04