Diverse le novità emerse nel corso del primo appuntamento di una serie di giornate di approfondimento rivolte alle aziende di produzione della filiera agroalimentare, organizzato dal Gruppo Maurizi Srl e da Bureau Veritas Italia Spa., che si è svolto il 30 settembre scorso all’Hotel de Russie a Roma.
Dai relatori ma anche, e soprattutto, attraverso i numerosi interventi dei partecipanti consentiti dalla formula organizzativa che ha dato ampio spazio alle domande, sono stati affrontati temi di rilevanza attuale per offrire agli operatori del settore alimentare risposte alle problematiche più sentite dal mercato e muoversi tra normativa cogente e sviluppo di norme volontarie.
Nel suo intervento Paolo Stacchini, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato come le norme volontarie, soprattutto quelle tecniche, facciano già parte di numerose normative cogenti europee quale garanzia di minimo comune denominatore fra le parti. Stacchini ha messo quindi in evidenza l’importanza delle norme volontarie quale supporto e presupposto per una buona e completa applicazione delle normative cogenti.
L’ente di certificazione Bureau Veritas è entrato nel merito delle ultime novità in materia di standard per i produttori agroalimentari con l’intervento di Roberta Prati che ha presentato l’ultima norma nata nel campo della Sicurezza Alimentare la FSSC 22000 ovvero la Food Safety System Certification 22000, una evoluzione della ISO 22000 specificatamente dedicata ai produttori alimentari e omologo ai più noti standard quali IFS e BRC.
L’avvocato Afro Ambanelli dello Studio Ambanelli di Parma ha coinvolto la platea in un interessante panoramica sull’applicazione del quadro normativo nel nostro paese mettendo in luce le difficoltà di interpretazione delle leggi da parte di giudici e pubblici ministeri dovuta alla non completa conoscenza tecnica indispensabile nel diritto alimentare. Rimane quindi fondamentale, per le aziende di produzione, avere un sistema di gestione per la sicurezza alimentare che sia reale ed efficiente così che, in caso di necessità, si possa mettere in piedi una difesa efficace per dimostrare l’imponderabilità dell’evento qualora si presentasse. Diverse sentenze sono state commentate a sostegno di questa tesi.
Il professor Giuseppe De Giovanni, già dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, ha parlato di etichettatura con particolare riferimento ai claims ed è emersa la necessità di creare occasioni di confronto su questo argomento data la delicatezza del tema e le possibili interpretazioni. Particolarmente attiva è stata la partecipazione della platea.
Gdo rappresentata da Conad ha chiarito le esigenze nella qualificazione dei fornitori di prodotti a marchio. Andrea Artoni, responsabile qualità e sviluppo di Conad, ha messo a fuoco le metodiche di qualificazione fornitori basate su noti schemi di certificazione volontaria (BRC/IFS) ma anche l’introduzione di giudizi legati ad aspetti di carattere etico. Artoni ha sottolineato che il possesso di certificazioni volontarie, basate sulla gestione della sicurezza alimentare, è ben considerata da Conad al fine della valutazione dei fornitori stessi.
Daniela Maurizi, direttore generale della Divisione Sicurezza Alimentare del Gruppo Maurizi, ha commentato i risultati dell’ultimo anno di verifiche effettuate dal proprio team tecnico presso le aziende e ha paragonato i dati con quelli della relazione annua su “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia del 2009” del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali. Dal confronto emerge come l’80% delle problematiche sollevate sia dall’attività di autocontrollo privato che dalle autorità competenti siano da ricondurre all’igiene generale, applicazione dell’HACCP e formazione del personale. Interessante il paragone messo in evidenza da Maurizi dei dati del Ministero fra le categorie “Ristorazione” e “Produttori e confezionatori” che risultano molto simili per percentuale di irregolarità. Maurizi ha infine illustrato quali sono le problematiche più diffuse e condivise da tutte le aziende nel momento della creazione di un sistema di gestione per la sicurezza alimentare mettendo in luce le possibili soluzioni.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Manuela Vinay, responsabile Progettazione e Sviluppo della Divisione Sicurezza Alimentare del Gruppo Maurizi, che ha condiviso con la platea le motivazioni che hanno spinto il Gruppo Maurizi a voler creare i Seminari di Sicuraliment come momento di confronto e crescita fra le aziende invitando i partecipanti ad un commento critico e costruttivo per condividere, anche in futuro, le esigenze formative di cui sentono la necessità per gettare le basi del prossimo seminario.