
Il lavoro del Sistema di Allerta Rapido Europeo dell’anno appena trascorso ha messo in luce oltre mille allerte riguardanti i prodotti alimentari, diramate da gennaio a dicembre 2019.
I dati che ne derivano annoverano un ampio spettro di pericoli, che hanno caratterizzato altrettanto numerose categorie di alimenti.
Oltre all’indubbia utilità del sistema di allerta nel tenere sotto controllo costante tutti i potenziali pericoli riscontrabili negli alimenti, ed eliminare quindi sul nascere potenziali focolai epidemici, le informazioni raccolte ci forniscono dei dati interessanti sulla distribuzione dei pericoli microbiologici, chimici e fisici proprio sugli alimenti che raggiungono la nostra tavola.
L’andamento dei pericoli presenti e la loro distribuzione sulle varie tipologie di prodotti alimentari, ci aiuta a capire quale alimento è più a rischio e a quale pericolo è correlato.
La Top 5 dei pericoli del 2019
Allergeni al primo posto
Il numero di allerte più corposo diramate nell’anno appena trascorso è rappresentato dagli allergeni.
In effetti questo dato non è inaspettato.
La presenza di allergeni è infatti (come già più volte ribadito) un pericolo ubiquitario, che può colpire pressoché qualsiasi tipo di alimento. Questa caratteristica lo rende uno dei rischi sempre estremamente rappresentato.
Come già riscontrato negli andamenti mensili, ci troviamo di fronte quasi sempre alla stessa problematica: mancata informazione al consumatore della presenza dell’allergene. Il produttore non ne specifica (o non lo fa nel modo idoneo) in etichetta la presenza.
Salmonella sempre presente
Anche il batterio salmonella ha rivestito un ruolo predominante nel 2019, il numero di allerte così elevato è dato dai contributi di diverse tipologie di alimenti. Prime fra tutte le carni di pollame (è ormai nota la selettività di salmonella per le carni avicole), ma anche le carni diverse dal pollame ne rappresentano un target importante.
Una buona percentuale degli alimenti con rilevata presenza di salmonella si sono rivelati la frutta a guscio (noci, nocciole, mandorle…) e il latte con i suoi derivati.
Sostanze non consentite negli integratori alimentari
La presenza di sostanze non consentite (o superiori ai limiti) è stata riscontrata quasi esclusivamente nella categoria degli alimenti dietetici e integratori alimentari.
È rilevante il contributo della Monacolina K, già riscontrata nel mese di ottobre, una sostanza di origine naturale con effetti regolatori sul colesterolo, ma superiore in questi prodotti alle quantità raccomandate. Ricordiamo che la commercializzazione di molti integratori in Europa è ampiamente diffusa attraverso la rete.
Se da un lato il commercio on line favorisce gli scambi in modo rapido ed efficace, dall’altro rende molto più difficile il controllo dei prodotti che circolano utilizzando questo canale, aumentando il rischio della distribuzione di alimenti pericolosi.
La Top 5 delle categorie alimentari più colpite del 2019
Le cinque categorie di pericoli in assoluto più rappresentate durante l’anno appena trascorso annoverano gli integratori alimentari come capo fila, seguiti dai prodotti carnei.
L’andamento mostrato concorda con i dati relativi ai pericoli.
- Il 12,5% delle allerte diramate nell’intero anno 2019 sono relative agli integratori alimentari. Tra questi il 71,5% delle allerte sono dovute alla presenza di sostanze non consentite o superiori ai limiti
- Quasi il 20% di tutte le allerte del 2019 riguardano le carni (di pollame e non)
- Frutta e vegetali seguono con l’8,6% delle allerte dell’anno. Il contributo più importante a questa categoria è dato dalla presenza di pesticidi e micotossine
- Restano in coda i prodotti ittici, comunque presenti nella Top 5, con il 7,9% delle allerte. In questo caso il contributo corposo è dato dalla presenza di istamina e mercurio
Pericoli ed Alimenti: gli andamenti dell’anno appena trascorso
Il grafico sopra fornisce interessanti informazioni sui pericoli più rappresentati per ogni categoria di alimenti definita.
- Il primo colpo d’occhio evidenzia come gli Allergeni siano presenti in un’ampia varietà di prodotti, tanto più rappresentati quanto maggiore è la quantità di ingredienti che costituiscono l’alimento.
- Presenza di sostanze non consentite negli integratori
- Istamina e mercurio nel pesce
- Salmonella nelle carni
Nell’anno 2019 è la Germania a raggiungere il primo posto per numero di allerte diramate, con 194 allerte, seguita da Belgio, Paesi Bassi, Francia. L’Italia è al quinto posto con 88 allerte diramate.
Questi dati indicano quanto uno Stato è attivo dal punto di vista dei controlli di sicurezza alimentare sulle merci che circolano.
Il nostro Paese, pur non avendo raggiunto il primato nell’anno appena trascorso, rientra comunque nella TOP 5.
Ricordiamo che il monitoraggio costante dei pericoli derivanti dalla circolazione delle merci ha importanti compiti:
- Permette il controllo delle minacce provenienti dagli alimenti, arrestando dal nascere possibili focolai epidemici
- Fornisce importanti informazioni statistiche che permettono l’individuazione dei pericoli maggiormente legati a specifiche tipologie di alimento. Tali dati coadiuvano le conoscenze attuali fornite dalle ricerche scientifiche e permettono strategie di lotta e controllo mirate
La situazione in Italia
Le allerte che interessano i prodotti che circolano anche in Italia hanno visto i prodotti ittici come la categoria di alimenti a maggior rischio nel 2019, con il 19% delle allerte relative ai prodotti circolanti nel nostro Paese.
I rischi maggiori relativamente al pesce che raggiunge le nostre tavole (commercializzato anche in Italia) derivano da possibile contaminazione da mercurio e/o istamina.
Quasi tutto il pesce oggetto di allerte nell’anno appena trascorso è stato di origine spagnola, stato con cui commercializziamo una grande quantità di prodotti ittici.
Tra le allerte seguono:
- Generi alimentari vari con il 16%
- Carni diverse dal pollame con il 8,8%
- Molluschi e derivati con il 8,8%
- Materiali destinati al contatto con alimenti con il 7,6%
- Cereali e prodotti da forno 6,7%
Le allerte sui prodotti di origine italiana
Carni diverse dal pollame, cereali/prodotti da forno e molluschi gli alimenti sotto accusa
Listeria, salmonella ed un caso di residui di farmaci veterinari sulle carni (si tratta per lo più di alimenti preparati a base di carne).
Tra i cereali e prodotti da forno italiani sono stati riscontrati casi di allergeni non dichiarati, micotossine e arsenico inorganico sul riso.
I bivalvi di origine italiana (cozze e vongole) sono stati oggetto di allerta per presenza del batterio E. Coli e di biotossine.