Il segretario del Consiglio Nazionale dei Chimici, Fernando Maurizi, interviene su Rai1 a “Mattina in Famiglia” sul problema dell’ arsenico nell’acqua di molti comuni italiani.
“I valori di arsenico fissati dall’Unione europea dimostrano che i limiti sono altamente cautelativi e rappresentano valori cento volte al di sotto di quelli che potrebbero provocare danni alla salute” risponde Maurizi a Tiberio Timperi, conduttore del programma andato in onda domenica mattina scorsa.
Ma attenzione anche ai sistemi di depurazione dell’acqua fai da te, attraverso filtri e apposite brocche che promettono di eliminare i metalli. “L’acqua migliore viene dal rubinetto”,
aggiunge Maurizi. “i filtri richiedono manutenzione per essere utili e non peggiorare invece la situazione. Altrimenti si rischia di bere un prodotto più pericoloso per la salute di quello iniziale. Colpa dell’aumento della carica batterica che può prodursi se non si utilizzano più che correttamente questi strumenti”.
“L’acqua che esce dai nostri rubinetti è sempre la più garantita e controllata – sottolinea il segretario del CNC – Resta sempre da preferire anche perché, utilizzando troppo e male i filtri, si rischia anche di bere acqua distillata, priva di qualsiasi sale minerale: quindi nient’affatto benefica. Mentre l’acqua minerale dovrebbe sempre essere scelta per le esigenze specifiche della persona, perché non sono tutte uguali nè sempre adatte a tutti”.
Arsenico nell’acqua, la situazione:
La Commissione europea ha rifiutato di concedere la deroga all’innalzamento dei limiti di concentrazione di arsenico per la potabilità proposta dal Ministero della Salute. Sebbene la Decisione risalga al 28 ottobre scorso è stata tenuta nei cassetti delle Regioni fino a ieri.
L’Unione europea non ha concesso ad alcune regioni italiane un’ulteriore deroga sulla percentuale di arsenico nell’acqua potabile tollerabile ritenendo non valida la conclusione del Ministero per cui l’alta concentrazione di arsenico non rappresentasse un pericolo per la salute dei cittadini.
Sarebbero circa un milione i cittadini interessati distribuiti nelle seguenti regioni : Lazio con 91 città e borghi nelle province di Roma, Viterbo e Latina, Toscana con 16 comuni, Trentino con 10, Lombardia 8 e Umbria 3.
Siamo in attesa delle comunicazioni del Ministero. A questo punto i comuni che faranno? Emetteranno ordinanze per vietare a casa l’utilizzo per usi alimentari dell’acqua di rubinetto?
A dire la verità alcuni comuni avevano già in qualche modo dato comunicazione ai cittadini anche se non si era trattato di certo di un’avvertimento a non bere l’acqua del rubinetto, nè di un’informazione corretta sulla qualità dell’acqua e sui livelli di arsenico preoccupanti.
Come avevamo scritto a proposito del problema dell’arsenico nell’acqua sul nostro blog, alcuni comuni e Asl laziali avevano inviato lettere a tutti i residenti per avvertirli che i livelli di concentrazione di elementi tossici tra cui l’arsenico contenuti nelle acque non avrebbe provocato “effetti acuti”. In qualche modo si tentava di tranquillizzare i cittadini!
Vedi il testo della decisione della Commissione europea pubblicato dal Corriere della sera.