L’ arsenico nell’acqua potabile di alcune città del Lazio a partire da Viterbo è rilevato ancora oltre la soglia consentita per legge (10 microgrammi per litro) dopo che le deroghe concesse in Italia hanno permesso di superare per alcuni periodi la soglia massima imposta dall’UE.
Di seguito una tabella sui valori di arsenico nelle acque minerali riportata su Io leggo l’etichetta in base all’ analisi sullo stato delle acque italiane su “Le Scienze” nel 2010
Denominazione Acqua Minerale/Fonte | Valore (microgrammi per litro) |
Acqua Gaudianello | 0.619 |
Acqua Santa Croce | 0.124 |
Acqua Leggera | 4.650 |
Acqua Lilia | 1.900 |
Acqua Sveva | 2.740 |
Acqua Ferrarelle | 6.810 |
Acqua Lete | 0.759 |
Acqua Lieta (Conad) | 0.238 |
Acqua Galvanina | 0.162 |
Acqua Monte Cimone (Coop) | 0.098 |
Acqua di Nepi | 5.710 |
Acqua Claudia | 0.059 |
Acqua Egeria | 8.910 |
Acqua Fiuggi | 1.850 |
Acqua Boario | 0.056 |
Acqua Coop (Sorgente Grigna) | 0.390 |
Acqua Frisia | 5.640 |
Acqua Levissima | 6.200 |
Acqua Maniva | 0.675 |
Acqua Norda (Sorgente Daggio) | 3.730 |
Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara) | 0.161 |
Acqua San Pellegrino | 1.380 |
Acqua Sant’Antonio | 0.475 |
Acqua Vitasnella | 0.117 |
Acqua Gaia | 0.248 |
Acqua Nerea | 0.102 |
Acque Alpi Cozie | 1.040 |
Acqua Alte Vette (Iper) | 0.407 |
Acqua Crodo Liesel | 0.088 |
Acqua Cime Bianche | 0.798 |
Acqua Lauretana | 0.019 |
Acqua San Bernardo | 0.489 |
Acqua Sant’Anna | 1.310 |
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio) | 5.220 |
Acqua Candida | 5.410 |
Acqua Funte Fria | 5.690 |
Acqua Isola Antica | 7.440 |
Acqua Pejo | 0.091 |
Acqua Fonteviva | 0.153 |
Acqua Panna | 0.355 |
Acqua Uliveto | 0.088 |
Acqua Fabia | 0.404 |
Acqua Rocchetta | 0.198 |
Acqua Sangemini | 0.204 |
Acqua Viva | 0.109 |
Acqua Dolomiti (Esselunga) | 0.533 |
Acqua Guizza | 0.428 |
Acqua Recoaro | 0.054 |
Acqua San Benedetto | 0.468 |
Acqua Vera | 1.410 |
Nei giorni scorsi i presidenti delle associazioni consumatori della Tuscia, in merito alla mancata attivazione nei tempi prestabiliti dei dearsenificatori realizzati, hanno chiesto un incontro con il presidente della Provincia di Viterbo, nonché presidente dell’Ato1.
Sono di ottobre scorso altre ordinanza di non potabilità, essendo l’arsenico considerato elemento altamente cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Un tema quello dei livelli di concentrazione di elementi tossici tra cui l’arsenico contenuti nelle acque potabili che avevamo trattato su questo blog nel 2010 facendo un punto della situazione nel Lazio dove peraltro le autorità competenti sul territorio (Asl) sono molto attive nei controlli delle acque.
In un articolo stamattina su Io leggo l’etichetta si torna a portare l’attenzione sul problema dell’ arsenico nell’acqua potabile e soprattutto sulla scarsa trasparenza delle acque minerali visto che l’arsenico è presente anche in queste sebbene il valore contenuto non venga indicato in etichetta da nessuna parte.
Sarebbe molto utile per i consumatori, sottolinea l’articolo, conoscere i quantitativi di arsenico contenuti nelle acque minerali riportando questo valore (ad oggi praticamente assente) sull’etichetta, proprio per maggiore trasparenza e correttezza verso il consumatore. In etichetta la presenza di arsenico, cadmio, mercurio piombo dovrebbe essere riportata anche se i valori sono nei limiti di legge.
Uguale trasparenza viene chiesta anche per le acque pubbliche degli acquedotti comunali, le cui analisi inclusive dei valori di arsenico dovrebbero essere facilmente raggiungibili da tutti i siti dei gestori.
Cosa prevista, come si ricorda nell’articolo, dalla delibera del 28 Dicembre del 2012 dell’Autorità dell’Energia che dava tempo fino al 30 Giugno 2013 affinché i gestori delle acque pubbliche rendessero disponibili sul proprio sito internet una modalità di ricerca delle informazioni relative alla qualità dell’acqua distribuita per almeno i seguenti parametri: PH, residuo secco a 180°, durezza, conducibilità, calcio, magnesio, ammonio, cloruri, solfati, potassio, sodio, arsenico, bicarbonato, cloro residuo, fluoruri, nitrati, nitriti, manganese.
Nei siti dei gestori però non ve n’è traccia.
L’acqua del rubinetto comunque resta sempre da preferire perchè più garantita e controllata come aveva spiegato il segretario del Consiglio Nazionale dei Chimici, Fernando Maurizi, intervenendo in una trasmissione Rai nel 2010 proprio sul problema dell’arsenico nell’acqua di molti comuni italiani.