In fase progettuale, deve essere prevista una caratterizzazione ambientale per valutare le condizioni del materiale che dovrà essere escavato e il suo rispetto dei requisiti minimi di qualità ambientale.
In fase progettuale sarà anche possibile valutare la necessità o meno di eseguire una caratterizzazione anche in corso d’opera.
La caratterizzazione delle terre e rocce prima dell’inizio dei lavori è a carico del proponente, quella da eseguire eventualmente in corso d’opera è responsabilità dell’esecutore.
Il Piano di utilizzo deve riportare anche le procedure di campionamento che si intende seguire.
Il Decreto afferma che deve essere sempre preferito un prelievo mediante scavi piuttosto che un prelievo mediante sondaggi.
I punti di prelievo devono essere scelti disponendo una griglia con maglie da 10 a 100 metri (a seconda delle dimensioni del sito) e considerando i nodi della griglia stessa, oppure dei punti all’interno della maglia.
Ad ogni modo, i prelievi devono essere almeno tre e crescono in funzione della dimensione dell’area di campionamento, secondo quanto previsto dalla tabella 2.1 riportata nel metodo:
Qualora l’opera si sviluppi in maniera lineare, il campionamento deve essere eseguito ogni 500 metri di tracciato oppure ogni 2000 metri se in fase progettuale è stata valutata una non eccessiva variabilità. Ad ogni modo, il campionamento deve essere comunque eseguito in corrispondenza di variazioni significative di litologia.
Qualora l’opera riguardi lo scavo in galleria, il campionamento deve essere condotto ogni 1000 metri lineari oppure ogni 5000 metri se in fase progettuale è stata valutata una non eccessiva variabilità. Ad ogni modo, il campionamento deve essere comunque eseguito in corrispondenza di variazioni significative di litologia.
In merito alla profondità di campionamento devono essere prelevati almeno tre campioni: uno da 0 a 1 metro, un altro nella zona di fondo scavo, un altro nella zona intermedia.
Qualora si tratti di scavi di profondità inferiore ai 2 metri, si preleveranno due campioni: uno per ogni metro di profondità.
Ad ogni modo, se è presente una diversificazione litologica anche in senso verticale, è opportuno prelevare aliquote per ogni strato.
Inoltre, se si ritiene opportuno, si potrà prelevare anche un campione di acqua sotterranea mediante campionamento dinamico e in corrispondenza di ciascun punto di prelievo.