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La vera colomba pasquale

By 14 Aprile 2017Sicurezza Alimentare3 min read
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La carta d’identità della colomba pasquale:

Tempo di Pasqua e quindi, per molti, anche di colomba!

Ma attenzione, perché non tutte le colombe che sembrano tali poi effettivamente lo sono.

Esiste infatti una vera e propria ‘carta d’identità’ della colomba pasquale tradizionale la cui autenticità può essere verificata dall’etichetta.

E se non ricorrono tutti i requisiti richiesti per legge siamo di fronte a un ‘falso’, magari un buon dolce pasquale, ma non il classico lievitato della ricorrenza.

vera colomba pasquale infografica

 

Ecco quindi la Carta d’Identità della colomba pasquale, una serie di regole, ribadite anche da una recente circolare del Ministero dello Sviluppo Economico, per essere sicuri di portare in tavola il classico dolce di Pasqua:

1) La vera colomba pasquale deve innanzitutto avere la classica forma di… colomba.

Può sembrare banale ma proprio la forma può essere il primo indicatore di un falso prodotto dolciario da forno.

 

2) Il primo ingrediente, quello presente in maggiore quantità, deve essere la farina di frumento e non lo zucchero.

Esistono molti prodotti, che possono anche essere validi dal punto di vista nutrizionale ed organolettico, ma non si possono fregiare del nome di colomba se non hanno alcune caratteristiche.

In primis la farina come ingrediente principale.

 

3) E’ una vera colomba pasquale quando sono presenti tutti i seguenti ingredienti:

  • farina di frumento
  • zucchero
  • uova e/o tuorlo
  • burro
  • agrumi canditi
  • lievito
  • sale
  • mandorle

Se nell’etichetta ne manca qualcuno stiamo per acquistare un semplice dolce pasquale, ma non una vera colomba pasquale!

 

4) Oltre all’elenco relativo agli ingredienti con cui deve essere fatta una colomba, ne esiste un altro relativo ai pochi altri che possono essere aggiunti alla giusta ricetta.

Sono esclusivamente questi:

  1. latte e derivati
  2. miele
  3. burro di cacao
  4. malto
  5. zuccheri
  6. aromi
  7. emulsionanti (per es: lecitina di soia)
  8. conservanti

 

5) Quanto ai grassi: nella colomba pasquale non ci possono essere grassi diversi dal burro, come margarina, strutto o altro.

Altrimenti anche in questo caso abbiamo di fronte un altro tipo di dolce.

 

6) Gli unici conservanti permessi nella colomba sono due:  E 200 – acido sorbico e E 202 – sorbato di potassio.

Se ce ne sono altri non stiamo per mangiare una vera colomba.

 

7) La glassa può essere fatta oltre che con le mandorle, anche con armelline, nocciole, anacardi.

In  questo caso il prodotto è di minor pregio, ma egualmente originale.

 

8) In generale teniamo sempre presente che sul mercato sono presenti diversi “dolci pasquali” che possono anche avere la stessa forma della colomba.

La legge obbliga i produttori di questi dolci a rendere evidente che non si tratta di colomba, e addirittura chi li commercializza a non metterli gli uni accanto agli altri nel caso in cui questo possa creare confusione.

Quindi un dolce che sembra una colomba per la forma e per la confezione, ma che non riporta tutte le caratteristiche che abbiamo visto, non è una vera colomba.

Da escludere del tutto che si tratti della tradizionale colomba pasquale quando è la stessa etichetta a riportare la dicitura “dolce pasquale” o altro nome simile.

 

– Scopri anche l’identikit del vero cioccolato!

 

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