Con l’estate sono arrivati anche maggiori controlli da parte dei Carabinieri dei Nas per i prodotti tipicamente stagionali come i gelati e quindi sulle aziende produttrici di alimenti come latte, uova, aromi o cialde. Il più delle volte i controlli vengono effettuati con la collaborazione dei Servizi Veterinari delle Azienda sanitarie locali e dalle verifiche emergono una serie di gravi violazioni alle normative nazionali e comunitarie relative alla sicurezza della produzione alimentare. Mancanza di rintracciabilità della materia prima utilizzata e dei certificati delle analisi effettuate sugli alimenti.
E’ di oggi la notizia del sequestro da parte dei Nas di Parma di 6 tonnellate di materie prime (frutta secca, yogurt in polvere, cacao, purea di frutta, etc.) e soprattutto aromi scaduti da tre anni rinvenuti in una grossa società reggiana produttrice di gelati. L’azienda, che distribuiva presso la grande distribuzione, violava regolarmente le normative comunitarie inerenti le procedure di controllo della propria produzione e la sicurezza degli aromi. Al titolare, oltre al sequestro per circa 30 mila euro di prodotti, sono state contestate violazioni amministrative che prevedono sanzioni massime per diverse migliaia di euro.
Nella notte di ieri invece i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Taranto, in collaborazione con personale del Servizio Veterinario di igiene degli alimenti dell’Asl, hanno sottoposto a sequestro, per la successiva distruzione, circa 64.500 uova di volatili da cortile deteriorate rinvenute a bordo di un furgone riconducibile ad una società del settore con sede nel napoletano. Dal controllo è emerso che le uova, destinate principalmente ad esercizi commerciali del settore dolciario operanti stagionalmente nel litorale ionico, venivano trasportate in parte in scatole di cartone chiuse ed in parte in semplici contenitori di cartone aperti, tutti privi delle indicazioni obbligatorie relative alla tracciabilità e rintracciabilità previste dalle normative vigenti in materia di sicurezza alimentare. Il responsabile dell’azienda campana è stato denunciato per frode in commercio.
Di qualche giorno fa invece il sequestro da parte dei Nas di Foggia di oltre 26mila uova pericolose per la salute trovate in un capannone industriale, utilizzato per lo stoccaggio e l’imballaggio di uova, del tutto sconosciuto alle autorità di controllo. Nel corso dell’ispezione igienico sanitaria, svolta con la collaborazione di personale della locale Azienda sanitaria provinciale, i militari del Nucleo pugliese hanno accertato l’assoluta abusività della struttura, priva di qualsiasi provvedimento autorizzativo, e l’inadeguatezza dell’attività svolta dalla stessa, che non disponeva neanche dei sistemi di autocontrollo e di rintracciabilità del prodotto. Dagli accertamenti non è stato possibile risalire alla provenienza delle uova che, una volta etichettate con date ed informazioni di fantasia, sarebbero state distribuite ad esercizi commerciali e mercati rionali della provincia foggiana per la vendita al consumatore. Sono stati sequestrati inoltre quasi 8 mila imballaggi ed un’attrezzatura utilizzata per il confezionamento delle uova e l’applicazione dei falsi dati di commercializzazione, mentre a carico della struttura è stato adottato un provvedimento di chiusura immediata.