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FESTE AL SAPORE ITALIANO O A BASE DI PESCE PURCHE’ SI SAPPIA L’ORIGINE. CONTROLLI DEI NAS INTENSIFICATI SU INDUSTRIE ALIMENTARI

By 26 Dicembre 2014Luglio 27th, 2022Sicurezza Alimentare2 min read

Controlli intensificati a ridosso del Natale su industrie di prodotti dolciari, pasticcerie, mercati ortofrutticoli ed ittici, depositi alimentari e caseifici con oltre 2 mila ispezioni effettuate dai Nuclei Antisofisticazione e Antifrode dei Carabinieri (Nas) con il 20% di irregolarità rilevate.

L’operazione “Natale sicuro” lanciata dal Ministero delle Politiche agricole per garantire il made in Italy da contraffazioni e frodi alimentari ha portato ad oltre 60 tonnellate di alimenti alterati, scaduti o conservati in ambienti inadeguati, sequestrati in tutta Italia negli ultimi venti giorni.

30 mila chili di dolci e 1000 di pesce di “provenienza ignota”, tutti destinati alle tavole degli italiani per il cenone di Natale «in cattive condizioni igienico-sanitarie, stoccati in ambienti inadeguati, con date di scadenza superate o venduti come produzione artigianale pur essendo industriali».

Sanzioni comminate per 670 mila euro e sequestrato 56 tra strutture, stabilimenti, depositi alimentari e laboratori. Prodotti scaduti o stabilimenti privi dei requisti igienico-strutturali. A Salerno sotto sequestro oltre 550 chili di salmoni, sgombri, merluzzi, polpi, pannocchie, alici, pagelli venduti senza etichetta. Nel quartiere cinese di Milano trovato pesce invaso da parassiti, sottoposto a trattamenti termico inadeguato e conservato in contenitori non idonei.

Quali indicazioni deve avere il pesce che compriamo?

Anche per il pesce sono scattate le nuove etichette a partire dal 13 dicembre scorso: obbligo di indicare dove è stato pescato e con che attrezzo è stato catturato il pesce venduto in mercatini e supermarket, mentre per quello allevato andrà messo in etichetta il paese di origine. Lo ha annunciato la Coldiretti Impresapesca in occasione dell’entrata in vigore il 13 dicembre nel giorno di Santa Lucia delle norme europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. UE 1169/2011), ma anche quelle relative all’etichettatura per la messa in commercio dei prodotti ittici (Reg. UE n. 1379/2013).

Obbligatorio dunque indicare:

– metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”)

– il tipo di attrezzo oggetto della cattura

– zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa).

Novità anche per quanto riguarda le informazioni sul pesce congelato, con l’obbligo di indicata la data di congelamento. Nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. Più trasparenza anche nelle preparazioni di pesce. I prodotti che possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce ma che in realtà sono frutto dell’unione di diverse parti attuata grazie ad altri ingredienti (tra cui additivi ed enzimi alimentari oppure mediante sistemi diversi), dovranno recare l’indicazione “pesce ricomposto”. Allo stesso modo, andrà indicata la presenza di proteine aggiunte e la loro origine.

Maggiori garanzie su cosa compriamo dunque pescato o allevato che sia.

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