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Controlli sanitari intensificati per l’Expo

By 26 Agosto 2014Sicurezza Alimentare, Varie2 min read

I controlli sanitari si sono intensificati a ridosso delle chiusure estive dei locali a Milano.

Oltre alle verifiche di routine già stabiliti dalle autorità, effettuati da Nas, servizi veterinari delle Asl o polizia locale, si aggiungono quelli sollecitati dalle allerte alimentari lanciate dai pronto soccorso cittadini.

Come ha riportato il “Corriere della Sera” sono stati 39 nel 2013 i casi denunciati di «sindrome sgombroide» e già 26 quelli nei primi sei mesi di quest’anno.

La causa più comune delle intossicazioni è la mal conservazione del tonno, anche di quello in scatola, oltre al mancato rispetto della catena del freddo che libera l’istamina, presente in natura in molti tipi di pesce e scatena reazioni allergiche anche gravissime.

Per non parlare di cibi senza etichette o scaduti.

Ispezioni severe sono disposte anche per la riapertura dei locali chiusi per mancanza di igiene: una tavola fredda, centralissima, titolare italiano, chiusa dopo l’ispezione richiesta dalla polizia di Stato fa trovare all’arrivo dei veterinari, incaricati del controllo per potere riprendere l’attività, scarafaggi a passeggio nella propria cucina proveniente da fori nel soffitto non chiusi come richiesto e insetti nei freezer.

Entro la fine dell’anno i Paesi extra Ue partecipanti a Expo 2015 devono dichiarare le materie prime alimentari che vorranno esporre.

I controlli sembrano intensificarsi in vista di Expo.

La commissione Ue dovrà autorizzare le importazioni in deroga. Solo il Giappone, al momento, ha rispettato i tempi: è certo, infatti, che tra le prelibatezze si potrà assaggiare il manzo di Kobe, il bovino la cui carne è un’assoluta prelibatezza gastronomica giapponese.

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