Il Ministro Martina insiste sul ripristino dell’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione sulle etichette alimentari.
Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina prima di Natale aveva annunciato che aveva chiesto al Ministero dello sviluppo economico di ripristinare l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione nelle etichette degli alimenti. Un obbligo che il nuovo regolamento europeo sulle etichettatura, entrato in vigore il 13 dicembre scorso, ha cancellato rendendo volontaria l’indicazione del sito di produzione di un prodotto alimentare. Fino ad allora in Italia l’indicazione era vincolante come avevamo già scritto.
Un cambiamento che ha creato varie proteste da parte di produttori e distributori che lamentano il danno che provocato al made in Italy. Da Asdomar a Sterilgarda, Caffè Vergnano, Pedon, Granarolo, Amica Chips fino a grandi catene della distribuzione come Unes, Conad, Coop, Selex, Simply e Coralis si sono fatti sentire. E’ nata persino una petizione per rendere obbligatoria l’indicazione dello stabilimento di produzione.
Ora Martina ritorna sull’argomento e fa sapere di avere scritto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi “per il mantenimento dell’indicazione obbligatoria dello stabilimento di produzione sulle etichette dei cibi” una norma che “negli anni ha dimostrato una grande utilità sia per garantire la correttezza e la trasparenza nei confronti dei consumatori sia per agevolare l’attività dei controlli ufficiali”.
A questo punto bisognerà aspettare le decisioni del Mise e poi seguire le procedure per rendere effettiva una deroga al Regolamento Ue 1169/2011 e ripristinare tale obbligatorietà.
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