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L’ITALIA INSISTE: RIPRISTINARE L’INDICAZIONE DELLO STABILIMENTO DI PRODUZIONE IN ETICHETTA

By 7 Gennaio 2015Sicurezza Alimentare2 min read
etichetta kiwi

In un tweet prima di Natale, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, annuncia: “Abbiamo chiesto al Mise di ripristinare obbligo indicazione stabilimento con modifica decreto da notificare in Ue il 21 dicembre”. Nello stesso momento lo stesso Martina in un articolo pubblicato sull’Huffington post sulle etichette europee scattate lo scorso 13 dicembre, sottolinea la questione controversa dell’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione dei prodotti alimentari.

“In questo caso – afferma il Ministro – la mediazione europea ha sostanzialmente deciso di non obbligare più l’indicazione dello stabilimento di produzione. Ma voglio ricordare che non è vietato scriverlo. Infatti, molte industrie e catene di distribuzione italiane stanno giustamente rilanciando questo fronte sull’indicazione dello stabilimento confermando che sui loro prodotti rimarrà in etichetta. È la scelta giusta. Mentre lavoriamo con il Ministero dello Sviluppo economico, che ne ha la competenza, a una soluzione per il nostro Paese, faccio un appello a tutte le aziende agroalimentari italiane e a tutte le catene di distribuzione perché confermino questa decisione”

etichette-prodotti-alimentari

Dal 13 dicembre 2014 tutte le etichette dei prodotti alimentari devono essere più trasparenti, chiare e facilmente leggibili per i consumatori. I produttori hanno dunque l’obbligo di rivedere e ristampare le informazioni contenute sulle confezioni dei prodotti secondo quanto previsto dalla normativa europea sulle etichette, Regolamento UE 1169/11. Etic
hetta che vedremo dunque apposta in posizione ben visibile, in caratteri che non devono essere di dimensione inferiore a quelli definiti per legge e con il nome o ragione sociale dell’operatore che commercializza il prodotto o, se tale operatore non è stabilito nell’Unione europea, l’importatore.

Trasparenza e maggiore chiarezza a tutela dei consumatori  in primo luogo “per questo in Italia vogliamo andare ancora oltre, rafforzando la normativa nazionale sull’origine” dice Martina ricordando la consultazione pubblica aperta sul sito del Ministero per sapere cosa i cittadini vogliono leggere sull’etichetta, un questionario composto da 11 domande dove fino a fine gennaio i cittadini potranno esprimere la propria opinione e dare un indirizzo sulle future scelte politiche e legislative sulla materia.

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