La globalizzazione della catena alimentare è la causa principale del diffondersi di malattie legate a cibo non sicuro.
E’ l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dirlo, denunciando come la presenza di batteri dannosi all’organismo, parassiti, virus o sostante chimiche pericolose in cibo non sicuro, diano origine a più di 200 malattie tra cui diarrea e cancro.
L’OMS stima che ogni anno 2 milioni di persone nel mondo muoiono a causa del consumo di cibi o acqua potabile contaminata, e che insorgono sempre più freqeuntemente nuove problematiche che rendono gli alimenti sempre più pericolosi.
La sicurezza alimentare sarà il tema centrale della Giornata Mondiale della Salute promossa dall’ONU che si terrà il 7 aprile prossimo. Per questa occasione l’OMS pubblicherà per la prima volta le stime sull’incidenza globale delle Foodborne Disease (malattie di origine alimentare).
Oramai siamo abituati a consumare alimenti che viaggiano da una parte all’altra del pianeta subendo diverse fasi e procedimenti di lavorazioni. La sicurezza alimentare è diventata sempre più complessa ed essenziale. Deve essere presidiata lungo l’intera catena alimentare ora più lunga e complicata: dalla produzione, all’allevamento, trasporto, macellazione, immagazzinaggio, distribuzione, preparazione fino ad arrivare al consumo finale. La contaminazione dei cibi che accade in un posto può avere effetti sulla salute dei consumatori dall’altra parte del mondo. Ciò significa che ognuno lungo la filiera di produzione, dal produttore al consumatore deve osservare pratiche sicure di manipolazione del cibo.
Le allerte alimentari sempre più di frequente partono da un Paese per coinvolgere ampi mercati. Le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (RASFF) nelle ultime settimane ad esempio hanno riguardato quasi esclusivamente prodotti provenienti dall’estero che sono stati respinti alle frontiere o oggetto di informazione, un solo caso ha riguardato prodotti distribuiti in Italia. Degli ultimi giorni sono le notizie della segnalazione delle autorità del nostro Paese di residui di farmaci veterinari in carcasse dalla Turchia, di datteri provenienti dalla Tunisia della marca Life ritirati dalla catena di supermercati Simply perché infestati da insetti, o ancora di un’allerta per solfiti non dichiarati in etichetta in marmellata di mirtilli provenienti dalla Spagna. Di oggi è la notizia segnalata dalle autorità francesi e tedesche della sicurezza alimentare sulla presenza di salmonella nel formaggio francese “Roquefort” prodotto dalla Papillon commercializzato anche in Italia, per il quale è scattato il ritiro in Europa,
E’ essenziale, secono l’OMS, che il ruolo della sicurezza alimentare sia condiviso tra governo, autorità sanitarie locali e professionalità pubbliche e private affinché lavorino insieme, facendo uso delle migliori pratiche disponibili scientifiche e tecnologiche. I Laboratori in questo sistema sono indispensabili per rispondere e gestire i rischi per la sicurezza alimentare lungo tutta la catena alimentare.
Fondamentale è coinvolgere ed informare i consumatori in modo che siano messi in grado di conoscere i rischi, manipolare il cibo in maniera sicura, utilizzando le informazioni presenti in etichetta e adottare comportamenti adeguati.
Sono cinque per l’Organizzazione Mondiale della Sanità le misure chiave per prevenire le malattie di origine alimentare. Regole che valgono per tutti, dai consumatori a chi coltiva frutta e verdura, chi vende i prodotti alimentari o semplicemente che pulisce ad esempio il pesce in una pescheria.
1) Pulizia: lavarsi le mani prima di toccare il cibo e proteggere la cucina e il cibo da animali e insetti.
2) Separare i cibi crudi da quelli cotti, conservandoli in recipienti separati.
3) Farli cuocere molto, soprattutto carne, uova, frutti di mare e pollame. Minestre e stufati devono bollire almeno finché non raggiungono i 70°, mentre carne e pollame devono diventare di colore chiaro e non essere rosa.
4) Mantenere il cibo alla temperatura giusta, non lasciare quello cotto a temperatura ambiente per più di due ore, mettere subito in frigo tutti i cibi cotti e deperibili (la temperatura deve essere sotto i 5° possibilmente). Poi non conservare troppo a lungo il cibo in frigo e non scongelare il cibo a temperatura ambiente.
5) Usare acqua sicura per lavare e trattare il cibo che non deve essere consumato oltre la scadenza.