Skip to main content

Gli idrocarburi degli oli minerali (MOH): un pericolo alimentare emergente

By 15 Maggio 2019Luglio 13th, 2022Sicurezza Alimentare3 min read
idrocarburi sito 1

Cresce l’attenzione del comparto alimentare sui residui degli oli minerali negli alimenti.

Istituzioni, operatori del settore e associazioni di consumatori stanno mettendo sotto la lente di ingrandimento un pericolo “emergente” del settore alimentare:

MOH (Mineral Oil Hydrocarbons) – idrocarburi di oli minerali.

In realtà, come contaminanti degli alimenti, gli idrocarburi di oli minerali sono ben noti da circa 10 anni e già nel 2012 l’EFSA aveva condotto studi sulla loro diffusione negli alimenti e la loro tossicologia concludendo che esistono differenti effetti potenziali sulla salute umana per i diversi gruppi di sostanze che li costituiscono.

Numerose poi sono state le indagini condotte negli ultimi anni da diverse associazioni di consumatori (sia in Europa che in Italia) sulla presenza degli oli minerali negli alimenti.

Cosa sono i gli idrocarburi di oli minerali – MOH?

idrocarburi degli oli minerali MOH

Gli idrocarburi di oli minerali (Mineral oil hydrocarbons — MOH) sono composti chimici derivati principalmente da petrolio greggio, carbone, gas naturale e biomassa.

Si distinguono due principali categorie di MOH che generalmente si trovano in forma di miscele complesse di idrocarburi più o meno tossiche:

  • MOSH: idrocarburi saturi di oli minerali, possono accumularsi nei tessuti umani e provocare effetti avversi sul fegato;
  • MOAH: idrocarburi aromatici di oli minerali, più pericolosi, possono agire da cancerogeni genotossici.

In quali alimenti si trovano?

Gli alimenti coinvolti sono quelli maggiormente esposti alle principali fonti di contaminazione da parte dei MOA, ovvero:

1) Imballi di carta e cartoni riciclati poiché ottenuti a partire anche da giornali stampati con inchiostri che normalmente contengono tali sostanze;

2) Lubrificanti utilizzati nelle produzioni alimentari;

3) Agenti di distacco/antiaderenti e agenti spray utilizzati per i prodotti da forno;

4) Agenti emulsionanti utilizzati per l’impiego dei pesticidi in campo;

5) Imballi quali i sacchi di juta oleata per il trasporto di materie prime;

6) Contaminazioni ambientali di varia origine, quali ad esempio l’inquinamento dei mari a seguito di incidenti e sversamento di petrolio, i gas di scarico delle macchine per la raccolta e la produzione degli alimenti, ecc.

Il trasferimento di idrocarburi di oli minerali dalla confezione agli alimenti sembra possa essere maggiore in alimenti con ampia superficie, come farina, semola, riso, pane grattugiato o cereali per la colazione; tuttavia anche alimenti ricchi di grassi come il burro o il cacao possono risultare contaminati.

Esistono obblighi per gli OSA e per i produttori di imballi?

A seguito della raccomandazione n. 84 del 2017 della Commissione, sono in corso attività di indagine e campionamento di numerosi alimenti potenzialmente contaminati da oli minerali (grassi animali, pane e panini, prodotti da forno fini, cereali da colazione, prodotti di confetteria, cioccolato e cacao, pesce, prodotti a base di pesce gelati e dolci, semi oleosi, pasta, prodotti derivati dai cereali, legumi secchi, insaccati, frutta a guscio, oli vegetali) e materiali di confezionamento.

Essendo ancora insufficienti i dati relativi alla tossicità dei MOH, non esistono allo stato attuale limiti di migrazione nei materiali di imballaggio e/o di accettabilità negli alimenti.

Tuttavia, nel caso in cui il campionamento accerti la presenza di questi contaminanti, gli Stati membri sono inviati ad indagare sulle misure messe in atto dalle imprese per prevenire o limitare la contaminazione dei propri prodotti.

Il coinvolgimento degli OSA e dei produttori di materiali a contatto è dunque definito: è necessario considerare tali contaminanti nelle proprie produzioni, adottando opportune misure di gestione del pericolo.

Richiedi una consulenza

Leave a Reply

Richiedi una consulenza
icona-preventivo

Thank you for your upload