
In Italia è sempre più diffusa la ricerca e la richiesta di alimenti di origine biologica.
I consumatori infatti, sono sempre più orientati verso l’acquisto di alimenti provenienti dall’agricoltura biologica, meglio se derivanti da produzioni green ed eco-sostenibili.
Questo è quello che è emerso nel corso della settima edizione del TuttoFood 2019, una fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage, che quest’anno si è concentrata sulla tutela della salute dei consumatori.
Durante la manifestazione è stato presentato uno studio condotto da Nomisma, una società privata di ricerche, secondo il quale i temi che suscitano una crescente sensibilità da parte dei consumatori sono:
- la ricerca di benessere e di prodotti naturali e salutistici;
- la ricerca di prodotti di qualità;
- trasparenza lungo la filiera produttiva;
- l’ attenzione agli sprechi;
- l’ utilizzo di confezioni a basso impatto ambientale.
Una tendenza che negli ultimi anni, soprattutto in Italia, ha subito una crescita sempre più evidente. A confermarlo ci sono numerosi studi, condotti da diversi istituti di ricerca. Vediamo insieme un po’ di numeri.
Il 63 % dei consumatori italiani è disposto a spendere anche il 10% in più per l’acquisto di prodotti biologici, come emerso da uno studio condotto dall’Istituto triestino SWG. Il motivo principale che spinge i consumatori all’acquisto di prodotti bio è la voglia di assumere alimenti che siano più sani e salutari rispetto agli alimenti convenzionali.
Sempre lo stesso studio dichiara che il 56% degli italiani preferisce acquistare prodotti a basso impatto ambientale, come ad esempio prodotti privi di packaging o costituiti da materiale riciclabile.
Ma come risponde il mercato globale a queste nuove tendenze?
Alla pari di quanto sta accadendo in Italia, negli ultimi anni il mercato globale del biologico ha registrato un trend in crescita.
Il fatturato mondiale ha raggiunto e superato i 90 miliardi di euro, per un totale di oltre 3 miliardi di produttori operanti su una superficie di quasi 70 milioni di ettari. L’Europa si posiziona al secondo posto nella produzione, con oltre il 21% di terreni coltivati con agricoltura biologica.
E l’Italia?
In Italia le superfici impiegate per le coltivazioni biologiche coprono circa il 15% della produzione agricola nazionale (circa 2 milioni di ettari), con oltre 76 mila aziende, seconda solo alla Spagna.
Crescono in particolare le aree coltivate a verdure (+49%), cereali (+32), oliveti e vigne (+23%). Il sud Italia, in particolare Sicilia, Puglia e Calabria, continua ad essere la zona più redditizia per le produzioni biologiche.
Altro dato incoraggiante è il fatto che, rispetto alle altre nazioni europee, l’Italia è il Paese con il maggior numero di imprese di trasformazione. Oltre 18.000 aziende si occupano di produzione, ma soprattutto trasformazione di alimenti biologici.
E tutto questo va avanti da oltre 10 anni, determinando una continua crescita del settore. Nel 2018 infatti, il volume totale di vendite di prodotti biologici è stato di 3.562 milioni di euro, circa l’8% in più rispetto al fatturato dell’anno precedente.
Tutto questo ha fatto sì che il settore del biologico sia arrivato a rappresentare il 4% circa della spesa alimentare degli italiani, i quali preferiscono acquistare uova, pane e confetture.
Dunque il mercato è sempre più orientato verso l’acquisto di prodotti biologici, vista la crescente ricerca da parte dei consumatori, soprattutto italiani, di alimenti più sani e naturali. Ma ancora di più si sta facendo avanti la volontà di ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale che ne può derivare.