
Nel 2016 i NAS hanno sequestrato 65.000 tonnellate di prodotti potenzialmente pericolosi con circa 56.000 controlli, (150 ispezioni al giorno) che hanno evidenziato 15.208 irregolarità.
Le indagini dei Nas sono aumentate soprattutto nei periodi delle festività o in occasioni speciali quali il “Giubileo straordinario della misericordia”, e si sono orientate maggiormente verso le aree commerciali economico/turistiche.
Solo nella ristorazione sono state segnalate 5.340 irregolarità, legate principalmente alla mancata rintracciabilità dei prodotti alimentari e alle carenze igienico sanitarie,
in particolare:
- prodotti in cattivo stato di conservazione
- alimentari scongelati e ricongelati
- panettoni industriali venduti come artigianali con modifica delle etichette
- prodotti scaduti da anni
- sushi infestato da blatte
- alimenti dichiarati ‘biologici’ ma contenenti fitosanitari non consentiti,
- presenza negli alimenti di metalli contaminanti sopra i limiti consentiti,
- cucine “abitate” da roditori,
- inesistenza di un manuale HACCP
- assenza di dati per la rintracciabilità degli alimenti,
- assenza di autorizzazioni amministrative e sanitarie.
Questi dati sono rappresentativi della ristorazione italiana ?
Secondo il nostro punto di vista no.
La nostra attività di consulenza in materia di sicurezza alimentare, ambientale e sul lavoro, comprende molteplici realtà produttive (sia piccole che medie e grandi) ed anche molte attività di vendita al dettaglio (circa 600).
Nel 2016 abbiamo analizzato più di 15000 campioni e formato 2520 persone in 255 giornate.
Questi dati per spiegare che il nostro punto di vista sulle attività commerciali non è improvvisato, ma frutto di più di 40 anni di esperienza.
I dati dell’attività dei NAS ci devono rassicurare sul fatto che nel nostro Paese la sicurezza alimentare è garantita da controlli puntuali (anche da parte di altri organi di vigilanza) ma soprattutto da leggi che impongono una disciplina di autocontrollo per quanto riguarda l’igiene degli alimenti.
Dalle attività di verifica sui nostri clienti retails che comprendono anche i ristoratori, si evince che:
- In molti hanno capito che il binomio sicurezza alimentare-rigore nell’applicazione è vincente perché raggiunge anche il consumatore
- La formazione di tutto il personale è la strategia per sensibilizzare e far crescere le persone nella consapevolezza delle proprie azioni e quindi renderle più responsabili
- Le evidenze documentali (registrazioni dei controlli) sono uno strumento di tutela fortissimo
- La migliore strategia di vendita o la più dettagliata procedura di sicurezza alimentare non è nulla se chi deve supervisionarne l’applicazione non condivide i suoi principi
- Il controllo periodico del rispetto delle procedure serve per mantenere alta l’attenzione di tutte le persone coinvolte e a non farsi trovare sprovvisti e sprovveduti in caso di visite da parte dell’autorità competente