
Nel mese di agosto sono state pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea gli ultimi Regolamenti relativi all’autorizzazione o al rifiuto di indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari.
Come noto, a norma del Reg. CE n. 1924/2006 tali indicazioni sono infatti vietate, a meno che non siano autorizzate dalla Commissione europea e incluse in un elenco di indicazioni consentite.
L’autorizzazione o il rifiuto avvengono attraverso l’emanazione di un apposito regolamento e si basano sul parere tecnico fornito dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Tra le ultime domande di autorizzazioni proposte meritano un cenno particolare quelle relative alla caffeina, alla vitamina D ed alle soluzioni di carboidrati.
Si tratta infatti di sostanze non brevettate per le quali i richiedenti hanno proposto le indicazioni di seguito riportate e rispetto alle quali la Commissione si è pronunciata con i seguenti regolamenti:
- Regolamento UE 2016/1411 del 24.8.16 Rifiuto dell’autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini.
L’indicazione proposta dal richiedente riguarda la caffeina e un aumento della lucidità mentale conseguente alla sua assunzione.
Rispetto a tale indicazione L’EFSA si era già pronunciata favorevolmente ma per i prodotti contenenti almeno 75 mg di caffeina per porzione.
Il richiedente ha invece proposto che, per recare l’indicazione, un prodotto deve contenere una dose di caffeina pari ad almeno 40 mg per porzione.
L’EFSA ha considerato che la fondatezza scientifica di questa indicazione fosse riferita a dosi di caffeina maggiori di 40 mg per porzione ed ha concluso che i dati forniti non consentono di stabilire un nesso causale tra il consumo di caffeina e un aumento della lucidità mentale alle condizioni di impiego proposte dal richiedente.
Alle condizioni di impiego proposte l’indicazione sulla salute non è pertanto conforme alle prescrizioni del Reg. CE n. 1924/2006 e non è stata autorizzata.
- UE 2016/1389 del 17.8.16 Autorizza un’indicazione sulla salute fornita sui prodotti alimentari e che si riferisce allo sviluppo e alla salute dei bambini
L’indicazione proposta dal richiedente “la vitamina D contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario dei bambini” è stata esaminata dagli esperti dell’EFSA che hanno concluso quanto segue:
- un rapporto di causa ed effetto è stato stabilito tra l’assunzione di vitamina D e il contributo alla normale funzione del sistema immunitario
- il ruolo della vitamina D nel funzionamento del sistema immunitario si applica a tutte le età, compresi i bambini.
L’indicazione proposta è stata quindi autorizzata ma al fine di sostenere l’affermazione, precisa la Commissione, un alimento deve essere almeno una fonte di vitamina D come da allegato Regolamento (CE) n. 1924/2006.
- Reg. UE 2016/1379 del 17.8.16 Rifiuto dell’autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini
L’indicazione proposta dal richiedente era così formulata:
“Le soluzioni di carboidrati contribuiscono al mantenimento delle prestazioni di resistenza durante l’esercizio fisico prolungato”.
L’EFSA ha concluso che, in base ai dati forniti, non era stato stabilito un rapporto di causa-effetto tra il consumo di soluzioni di carboidrati e il mantenimento delle prestazioni di resistenza durante l’esercizio fisico prolungato, rispetto all’acqua o alle soluzioni di acqua ed elettroliti.
L’indicazione pertanto, non è stata autorizzata in quanto non conforme alle prescrizioni del Reg. CE n. 1924/2006.