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LA DOGGY BAG DIVENTA UN DIRITTO NEL NOSTRO PAESE

By 28 Settembre 2023Sicurezza Ambientale, Varie5 min read
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Doggy Bag: cos’è e perché dovremmo richiederla tutti al ristorante?

Letteralmente è la vaschetta degli avanzi per il cane e, detta in questo modo, non sembra nulla di allettante. In realtà, la doggy bag ha poco a che vedere con i nostri amici a quattro zampe e costituisce invece la scelta migliore in termini di sostenibilità ambientale e non solo. 

Forse per un certo senso di vergogna, la richiesta di portare a casa con noi gli avanzi della cena al ristorante non è ancora molto diffusa nel nostro Paese. Un controsenso se si pensa a quanto gli italiani diventano di anno in anno più attenti a limitare gli sprechi alimentari. 

Vediamo allora insieme cos’è la doggy bag e perché dovremmo richiederla tutti al ristorante.

Cosa è la doggy bag?

La doggy bag altro non è che la possibilità di portare a casa con noi gli avanzi di cibo dopo una buona cena al ristorante o in pizzeria. Questa pratica consente di evitare sprechi alimentari, al punto che viene messa in atto anche in occasione di eventi speciali, ad esempio dopo un ricco banchetto di un matrimonio, ma anche dalle pasticcerie.

Un diritto del cliente

La consuetudine di portarsi a casa i resti del pranzo o della cena non solo diventa una scelta eco-sostenibile contro lo spreco del cibo, ma in Italia è del tutto legittima dopo che la Cassazione lo ha stabilito con una sentenza (la n. 29942/2014) in seguito a un’azione legale avviata da un turista friulano in vacanza in Trentino. 

Il ristoratore deve pertanto riconoscere al cliente il diritto ad asportare la propria doggy bag,  in quanto il cibo in essa contenuto appartiene a lui dal momento che è stato pagato ma non consumato presso l’esercizio commerciale. 

È, dunque, ormai diventata una delle regole «comunemente accettate nella civile convivenza» permettere ai clienti di ristoranti e alberghi di portar via dal tavolo il cibo avanzato per mezzo della cosiddetta doggy bag, tanto quanto è anche ammesso il diritto di riempire la propria borraccia con l’acqua che è rimasta nella bottiglia.

Perché in Italia è ancora poco diffusa?

Nel nostro Paese vige ancora un diffuso pregiudizio culturale che, unito a un forte senso del pudore, mette la clientela in un certo qual imbarazzo nel richiedere di portare via gli avanzi dal ristorante. 

In realtà, la doggy bag denota uno spiccato senso civico, sia da parte del cliente che da parte del ristorante, che diventano alleati nella lotta contro lo spreco alimentare. 

C’è da dire che, dopo la pandemia, il take away è diventato sempre più diffuso e con esso speriamo anche la richiesta della doggy bag.

La doggy bag nel mondo

La doggy bag è una pratica diffusa anche in altri paesi del mondo. Laddove non venga effettuato il consumo immediato del pasto acquistato, è una buona pratica richiedere l’asporto del cibo dal ristorante a casa, in linea con le nostre abitudini alimentari e con il senso di rispetto ambientale che sempre deve accompagnarci. 

Vediamo allora come si comportano le varie nazioni di fronte alla doggy bag. 

America

Si può dire che la doggy bag sia una vera e propria invenzione americana, come suggerisce il nome stesso.  

Gli Stati Uniti sono uno dei Paesi nel mondo in cui lo spreco alimentare costituisce una problematica di enorme portata, come riportato nell’ultimo report elaborato dall’organizzazione ReFED. Lo studio dimostra che gli USA hanno prodotto circa 91 milioni di tonnellate di cibo in eccesso, con un del + 4,8% rispetto al 2016. 

Ma, grazie alla ex first lady Michelle Obama, la cultura del cibo e il valore degli avanzi sono tornati sotto i riflettori. La first lady si è fatta notare per la richiesta di una doggy bag in un ristorante romano, in occasione della prima visita in Italia dopo l’insediamento alla Casa Bianca.

Spagna

Guardando dall’altro lato del Mediterraneo, vediamo che in Spagna la doggy bag è un’abitudine diffusa. È infatti una pratica di grande successo che denota una spiccata sensibilità per l’ambiente da parte della popolazione iberica. 

Da gennaio 2023, in Spagna la doggy bag è diventata legge: bar e ristoranti devono consentire ai loro clienti di portare gratuitamente a casa il cibo non consumato. Chi si rifiuta di seguire le regole rischia fino a 2000 euro di multa. 

Per approfondire l’argomento, ti consigliamo la lettura di questo articolo, cliccando qui. 

Francia

Per chi si stesse chiedendo come si comportano i nostri cugini francesi, sappiate che la doggy bag in questo Paese è un vero e proprio obbligo di legge. 

In linea con il grande impegno della Francia nella lotta agli sprechi alimentari, a partire da luglio 2022 tutti i ristoratori francesi sono obbligati ad offrire ai propri clienti “contenitori riutilizzabili o riciclabili” per portare via una parte del pasto non consumato sul posto.

Perché la doggy bag è considerata estremamente ecologica?

L’attenzione a pratiche sempre più sostenibili nella nostra quotidianità diventa di anno in anno una priorità per tutti i cittadini. In questo contesto, la riduzione degli sprechi alimentari per mezzo della doggy bag che permette di consumare in un secondo momento gli avanzi di cibo anziché gettarli costituisce una scelta altamente ecologica. 

A questo si aggiungano anche i costi per la preparazione e l’energia consumata per realizzare il piatto: non solo spreco ambientale, ma anche economico. 

Coerentemente con questa visione, molti ristoratori hanno predisposto dei packaging compostabili per il take away, così da garantire il minor impatto ambientale possibile anche al momento dello smaltimento della confezione.

Doggy bag e legislazione in Italia

La legislazione italiana non parla apertamente di doggy bag. Tuttavia, nel 2016 la cosiddetta legge Gadda (L. 166/2016) ha messo a punto una serie di norme per la limitazione degli sprechi, incoraggiando delle buone pratiche a favore della sostenibilità ambientale. 

Speriamo che sbarchi presto alla Camera un Decreto legge che metta definitivamente in chiaro, una volta per tutte, che la doggy bag non è solo un diritto ma anche un dovere.

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