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La sicurezza nel settore della gestione dei rifiuti

By 25 Maggio 2017Luglio 25th, 2022Sicurezza Ambientale6 min read
raccolta rifiuti solidi urbani

Nel settore della gestione dei rifiuti, le misure di prevenzione e gli aspetti relativi alla valutazione e gestione dei rischi meritano una particolare attenzione sia per il potenziale pericolo intrinseco nei rifiuti stessi, sia per le attività svolte dagli operatori coinvolti.

Prima di entrare nel dettaglio dell’analisi dei rischi del settore, è opportuno definire i criteri di classificazione dei rifiuti, che possono essere ripartiti in “pericolosi” e “non pericolosi”.

Tutti i rifiuti classificati come pericolosi ai sensi della direttiva Europea 2006/12/CE sono soggetti all’applicazione della normativa SISTRI, che ne regolamenta la produzione, il trasporto e lo smaltimento.

In questo approfondimento ci occuperemo invece del settore dei rifiuti solidi urbani (RSU), che per quanto riguarda la sola produzione interessano tutta la popolazione.

Le diverse fasi che seguono la produzione del rifiuto (ovvero la raccolta, la gestione ed il suo smaltimento) interessano invece un minor numero di individui, cioè gli operatori ecologici, impiegati in ognuna delle principali fasi, che analizzeremo in seguito.

Indipendentemente dalle modalità stabilite per la raccolta (micro-raccolta piuttosto che conferimento in cassonetti), gli operatori ecologici che se no occupano risultano esposti ad una serie di pericoli potenziali che devono essere oggetto della valutazione dei rischi dell’ente erogatore del servizio (generalmente l’azienda incaricata dall’ente locale piuttosto che lo stesso municipio).

 

raccolta rifiuti solidi urbani

 

  1. Prima fase: raccolta rifiuti

I rischi professionali a cui sono esposti quotidianamente gli operatori che si occupano della raccolta, sono molteplici e non sempre facilmente preventivabili;

tra questi i più comuni sono:

  • il rischio biologico dovuto all’esposizione al rifiuto stesso attraverso il contatto diretto per la raccolta, quindi potenziale inalazione di polveri o aerosol di vapori organici nonchè contatto accidentale (specie per quanto riguarda rifiuti liquidi che possono fuoriuscire da contenitori di liquidi aperti/danneggiati)
  • il rischio movimentazione manuale dei carichi di peso e forme estremamente variabili
  • il rischio del lavoro su strada, quindi principalmente di investimento
  • il rischio di tagli e punture
  • il rischio da stress termico
  • i rischi fisici, ovvero principalmente per quanto concerne vibrazioni e rumore.

 

Le principali misure di prevenzione sono costituite in primis da una adeguata formazione ed informazione del personale addetto, da una corretta organizzazione della logistica lavorativa, dall’identificazione di procedure operative (oggetto di addestramento) e dalla fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti anti-taglio, calzature antinfortunistiche ed in alcuni casi indumenti, occhiali protettivi e dispositivi di protezione delle vie respiratorie).

Non si può infine prescindere da una sorveglianza sanitaria a cura del medico competente.

 

gestione e smaltimento rifiuti urbani

 

  1. Seconda fase: gestione e smaltimento rifiuti

I rischi professionali legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti, riguardano gli operatori impiegati nelle discariche, negli inceneritori e negli impianti di stoccaggio temporaneo e sono di natura più eterogenea, più complessi quindi da valutare, con la conseguenza che anche le misure di prevenzione e protezione da adottare debbano essere più articolate ed efficienti.

Gli addetti a questa tipologia di attività sono infatti esposti sia ai rischi direttamente connessi alla manipolazione delle diverse tipologie di rifiuti, e quindi alle sinergie che possono svilupparsi, che a quelli connessi con gli impianti di smaltimento, cernita e di distruzione.

Merita particolare attenzione la fase dello smaltimento dei rifiuti, dove tra i rischi maggiormente significativi vi sono i seguenti:

  • Rischio biologico
  • Rischio chimico
  • Rischio incendio ed esplosione
  • Rischio punture o tagli
  • Rischio cadute delle persone o caduta di oggetti
  • Rischio investimento o collisione tra mezzi
  • Rischio macchine
  • Rischio vibrazioni
  • Rischio stress termico
  • Rischio di movimentazione manuale dei carichi.

 

E’ fondamentale effettuare una formazione specifica che comprenda gli aspetti dovuti ad eventuali interazioni tra le diverse tipologie di rifiuti, che possono rappresentare situazioni di potenziale pericolo sviluppando per esempio esalazioni tossiche o soluzioni corrosive (si pensi agli acidi delle batterie).

Inoltre molte attività della fase in esame comportano una manipolazione diretta da parte degli operatori che effettuano una cernita manuale dei rifiuti per il loro successivo smaltimento, tipicamente distinto per tipologia di rifiuto (carta, plastica, materiali ferrosi, ecc.); in questa fase quindi non è affatto trascurabile nemmeno il rischio di sovraccarico biomeccanico degli arti superiori per attività ripetitive tipiche dell’attività di cernita rifiuti (ad. esempio l’operatore che manualmente toglie materiali non cartacei dal nastro trasportatore di una linea di gestione di rifiuti cartacei).

Tra le misure di prevenzione ulteriori rispetto a quelle fin qui identificate, è opportuno segnalare la necessità di installare impianti di aspirazione localizzati nelle postazioni dove può svilupparsi una maggiore polverosità a cui sono esposti gli operatori “cernitori”.

A questo aspetto è strettamente collegata anche la necessità eventuale di effettuare una valutazione dei rischi per la formazione di potenziali atmosfere esplosive (ATEX).

Pressoché in tutti gli impianti di smaltimento rifiuti si ritrovano elevate concentrazioni di cariche batteriche e fungine, che si sviluppano spontaneamente ove vi sia presenza di rifiuti organici; la proliferazione batterica e le contaminazioni fungine, sono significativamente più elevate in estate, perché favorite dalle temperature elevate e negli ambienti umidi o poco areati.

È importante, quindi, elaborare misure di prevenzione che partano dalla progettazione stessa degli ambienti di lavoro e degli impianti di aspirazione e di ventilazione, in modo che vi siano opportune zone filtro ed una adeguata separazione tra gli ambienti di lavoro a rischio diverso.

Anche la presenza di polveri, sia negli ambienti chiusi che in prossimità delle macchine che movimentano elevate quantità di rifiuti, costituisce un significativo rischio chimico, la cui esposizione prolungata può generare patologie a lungo e medio termine nei lavoratori esposti.

Nella gestione dei rifiuti è infine necessario contemplare l’utilizzo di mezzi di movimentazione meccanici (gru, pale meccaniche,  muletti,…) che rappresentano un importante rischio di interferenza (investimento) con gli operatori che svolgono attività a terra.

La presenza di macchine ed attrezzature comporta anche un rischio non trascurabile, riconducibile sia a difetti delle attrezzature stesse (mancanza o non adeguata manutenzione) che ad un utilizzo improprio o scorretto.

Pertanto oltre alla formazione specifica dei conduttori di tali mezzi (accordo stato regioni del 22/02/2012), è importante curare la segnaletica orizzontale/verticale e definire eventualmente un linguaggio di comunicazione visiva univoco, oggetto di ulteriore formazione e addestramento di tutto il personale addetto a questa fase.

Per quanto riguarda quindi le misure di prevenzione e protezione, è ancora una volta importante sottolineare come non si possa prescindere da un’adeguata formazione ed addestramento di tutti gli operatori, che risulta essere lo strumento prioritario ed essenziale per poter creare una vera e propria cultura della sicurezza; a questa fanno da corredo i dispositivi di protezione collettivi (sistemi di aspirazione e barriere di protezione sugli strumenti, linee di trattamento, impianti, ecc) e quelli individuali (indumenti di protezione, maschere, respiratori, guanti e calzature, elmetti, ecc).

Assume un’importanza primaria anche una corretta programmazione della manutenzione dei mezzi e attrezzature di lavoro, nonché la sorveglianza sanitaria di tutti gli operatori ecologici.

 

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