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LE AZIENDE ITALIANE NON APPLICANO I SISTEMI DI AUTOCONTROLLO

By 20 Settembre 2010Luglio 27th, 2022Sicurezza Alimentare, Varie2 min read

Il cibo che arriva sulle nostre tavole è sicuro, il consumatore può stare tranquillo. Almeno per quanto riguarda le materie prime italiane. “L’agricoltura italiana fornisce prodotti di alta qualità e di elevata sicurezza alimentare” sottolinea Confagricoltura a commento dei dati del ‘Rapporto annuale sui risultati dei controlli ufficiali per la sicurezza alimentare, relativi all’anno 2009’, pubblicati di recente sul sito del Ministero della Salute.

Oltre 700 mila sono stati i controlli sull’industria agroalimentare nel 2009 diretti verso produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Per un totale di 86 mila infrazioni rilevate.

A diminuire sono le infrazioni registrate tra i produttori primari: le aziende irregolari sono scese nel 2009 rispetto all’anno precedente dal 4,7% al 2,6% nonostante i controlli siano aumentati dal 33,2% al 34,5%.
La maggioranza delle infrazioni (82,1%), in tutti i settori, sono dovute alla mancata applicazione del sistema di autocontrollo (39,5%) e dalle condizioni igieniche generali (42,6%). La mancata applicazione dell’HACCP si ripercuote anche nelle infrazioni riscontrate dai Laboratori del controllo ufficiale.
Estendendo i dati si può affermare che l’86,4% delle aziende agricole rispetta i requisiti burocratici imposti all’autocontrollo (irregolari 13,6%) e l’85,4% quelli igienici generali (14,6% irregolari).
Aumentano le infrazioni invece in altri settori primo tra tutti quello della trasformazione.

Legambiente e Movimento difesa del cittadino invece, nel loro rapporto “Italia a tavola 2010”, si scagliano contro i produttori italiani per i cibi contraffatti. Carni e latte gli alimenti più contraffatti come il recente caso della mozzarelle blu scoperto dai Nas.

 I Nas nel 2009 per impedire frodi, sofisticazioni ed adulterazioni hanno effettuato quasi 35 mila ispezioni accertando oltre 23 mila infrazioni e tra queste le frodi sono le più ricorrenti. Proprio dal nucleo dei Carabinieri viene la rassicurazione che l’Italia è il paese europeo dove si effettuano più controlli e quindi ciò che arriva sulle nostre tavole è sicuro. I Nas svolgono l’attività di controllo dall’inizio della filiera iniziando dai mangimi. Recentissima è il sequestro da parte dei Carabinieri dei NAS di 10 milioni di uova scadute e conservate in pessime condizioni igieniche.

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2 Comments

  • Fabio ha detto:

    Scusatemi se mi permetto . Seppur tra mille difficolta e tagli . Anche la mia categoria e vi assicuro che vi sono molte preparate , costituisce una delle spine dorsali del controllo ufficiale dei prodotti alimentari. Magari Per colpe siamo scarsamente visbili a livello mediatico .

    Nessun intento polemico in quanto collaboriamo sovente Con i Carabinieri del NAS e piu salturiamente Con L’ex Istituto Repressione Frodi .

    Fortunatamente Il D.lgsvo 193/07 , ha infdividuato senza ambiguità (Nonostante il parere contrario di autorevole interprete della Legislazione Alimentare) Gli organi di vigilanza ai quali spetta la competenza nello specifico settore . Organi i quali che tradizionalmente da anni se ne occupano (TDP Delle ASL , NAS CARABINIERI , e La Ex Repressione Frodi) .

    Semmai vanno rafforzati gli organici Con nuovi TDP usciti dai di laurea specifica . Purtroppo Nella Mastondontica Organizazione del SSN , I Dipartimenti della prevenzione costiuiscono “LA CENERENTOLA”. E Spesso chi ha il potere decisionale , anche per scarsa conoscenza , fa assumere personale (Con tuttto il rispetto) il quale svolge i nostri stessi compiti . Però con un particolare Uno di Loro costa l’equivalente di Tre TDP

  • Roberta Mazzeo ha detto:

    Grazie Dott. Ratti per il suo contributo che ci offre uno spaccato dei
    nostri controlli ufficiale ai più sconosciuto. Sicuramente concordiamo con
    lei per quanto riguarda la necessità di più controlli con personale
    specializzato ed espressamente formato. Troppo spesso infatti chi riceve un
    controllo pensa di subire un atto non dovuto e pensa subito al vicino, al
    concorrente ecc. che a suo dire è più “indisciplinato” di lui. Capita a
    volte che le richieste fatte da autorità competenti siano “eccessive” per
    certi aspetti, ed altre volte invece, non vengono richieste cose più
    semplici e importanti, facendo cadere i mille consigli che una categoria
    come quella dei bravi consulenti, cerca di portare avanti. Di sicuro la
    stretta collaborazione fra organi di controllo, aziende alimentari e società
    di consulenza è da auspicare sempre di più come circolo virtuoso sul quale
    basare il nostro lavoro.

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