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Le Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA): sorgenti e pericoli

By 29 Aprile 2019Luglio 13th, 2022Sicurezza sul Lavoro3 min read
ROA sito

Con il termine radiazioni ottiche si intende la porzione di spettro elettromagnetico che va dall’ultravioletto (UV) all’infrarosso (IR), passando per il visibile (VIS), compresa fra 100 nm e 1 mm.

spettro di luce visibile

Le Sorgenti

Le radiazioni ottiche possono essere prodotte sia da fonti naturali che artificiali.

La sorgente naturale per eccellenza è il sole che, come è noto, emette in tutto lo spettro elettromagnetico. Le sorgenti artificiali possono essere di diversi tipi, a seconda del principale spettro di emissione e a seconda del tipo di fascio emesso: coerente o non coerente.

Le prime emettono radiazioni in fase fra di loro, e sono generate da LASER, mentre le seconde emettono radiazioni sfasate e sono generate da tutte le altre sorgenti non LASER e dal Sole.

Tutte le radiazioni ottiche non generate dal Sole (radiazioni ottiche naturali) sono di origine artificiale, cioè sono generate artificialmente da apparati e non dal Sole.

Tra le sorgenti non coerenti vi sono, a titolo di esempio:

  • INFRAROSSI: riscaldatori radianti, lampade per riscaldamento a incandescenza, forni di fusione metalli, forni dei cementifici e simili;
  • VISIBILE: saldatura, lampade uso medico, sorgenti di illuminazione artificiali (alogenuri metallici, mercurio, LED);
  • ULTRAVIOLETTI: saldatura ad arco, lampade per essiccazione inchiostri/vernici, lampade ad uso medico, estetico…

 

I Pericoli

Particolare attenzione va posta agli effetti «indiretti» delle radiazioni ottiche. Sorgenti molto intense possono infatti causare abbagliamento, disorientamento, incendi o esplosioni.

L’esposizione a ROA può essere determinante per indurre reazioni di fotosensibilità.

La tipologia di effetti associati all’esposizione a ROA dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione incidente, mentre dall’intensità dipendono sia la possibilità che questi effetti si verifichino che la loro gravità.

L’interazione della radiazione ottica con l’occhio e la cute può provocare conseguenze dannose come riportato nella seguente Tabella:

danni occhi radiazioni

La valutazione del rischio deve essere effettuata ai sensi del Capo V del Titolo VIII del D.Lgs.81/2008 e deve tener conto dei soggetti «particolarmente sensibili».

L’Art. 216. Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi prescrive che nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori.

La metodologia da seguire deve rispettare le norme IEC per i laser e le norme CEN e le raccomandazioni della CIE per le radiazioni non coerenti.

I limiti di esposizione sono stati fissati per soggetti sani. Se la valutazione dei rischi evidenzia il possibile superamento dei valori limite di esposizione, il DDL deve mettere in atto un programma di azioni che comprenda misure tecniche e organizzative destinate ad evitare esposizioni superiori ai limiti consentiti.

Nei casi di soggetti “particolarmente sensibili alla radiazione ottica, ovvero in presenza di sostanze fototossiche o foto allergizzanti, il rispetto dei limiti di esposizione può non essere sufficiente a garantire la prevenzione di effetti avversi indesiderati e si rende perciò necessario, in fase di scelta delle appropriate misure di tutela,  approfondire le valutazioni insieme al medico competente e, nel dubbio, adottare, anche in via cautelativa, ulteriori precauzioni e misure di protezione.

Le aree in cui è possibile il superamento dei limiti di esposizione vanno segnalate e, ove possibile, delimitate.

Mentre per le sorgenti LASER esiste una segnaletica ambientale specifica, per quelle non coerenti esiste soltanto in caso di radiazioni ultraviolette generate nei processi di saldatura.

cartelli rischi roa

Come sempre, tra le misure di prevenzione indispensabili nella mitigazione del rischio, devono essere considerate anche un’accurata e puntuale formazione dei lavoratori e se necessario la loro sorveglianza sanitaria da parte del medico competente aziendale.

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