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LEGIONELLA: ANALISI A TAPPETO DOPO SEI CONTAGI E UN CASO MORTALE

By 29 Ottobre 2014Luglio 27th, 2022Sicurezza Alimentare, Sicurezza Ambientale, Varie4 min read

I contagi di legionella di qualche giorno fa a Bresso, che hanno portato addirittura alla morte di una persona, hanno messo in allarme enti comunali e uffici sanitari.

Dopo i campioni a tappeto effettuati dalla Asl di Milano su case e acquedotto comunale, dove erano stati svolti lavori nei mesi scorsi, l’origine del contagio rimane ancora incerta anche se le analisi hanno rilevato che non vi è alcuna traccia del batterio nell’acqua pubblica. I campioni prelevati da 3 pozzi e dall’acquedotto sono negativi quindi il problema dovrebbe concentrarsi nei sistemi idrici delle abitazioni.

La legionella è un bacillo gram-negativo (Legionella pneumophila) diffuso in tutti gli ecosistemi acquatici naturali. Si tratta di batterio che ama il caldo e l’umidità, colonizza le condutture idriche e i condizionatori, dove si riproduce più rapidamente. Di conseguenza la miglior prevenzione del contagio consiste nella corretta manutenzione di impianti idrici per l’acqua calda e dei climatizzatori.

In una nota diffusa dall’amministrazione comunale i cittadini vengono invitati ad adottare misure anti legionella: evitare l’utilizzo della doccia, usare precauzioni nell’uso dell’acqua calda dei rubinetti di casa; e non irrigare i giardini con diffusori a spruzzo. La legionella non viene trasmessa da persona a persona ma la malattia si prende respirando goccioline di acqua contaminata. Pertanto il comune ha intimato gli amministratori dei condomini dove ci sono stati i contagi di bonificare gli impianti idrosanitari.

Sanificazione di pozzi, filtri e tubazioni rientrano nella manutenzione che dovrebbe essere regolarmente svolta negli impianti.

La legionella dagli ambienti acquatici, come sorgenti anche termali, laghi, fiumi, terreni o vapori può risalire lungo le condotte di acqua pubblica e impianti idrici degli edifici come serbatoi, tubature, fontane o piscine. I batteri si sviluppano maggiormente con una temperatura dell’acqua tra i 25 e i 42 °C. Gli impianti di condizionamento sono critici per la diffusione del batterio come il circolo di acqua calda negli impianti sanitari e idrici. Soprattutto in caso di tubazioni vecchie o con depositi o incrostazioni all’interno, serbatoi di accumulo o bollitori, soffioni della doccia e vasche idromassaggio (acqua calda tra 32 e 40 °C) dove i batteri sono rilasciati nell’aria dalle bolle o come areosol.

Prevenzione e controllo

Sono state pubblicate Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, negli impianti idrico sanitari che negli impianti di climatizzazione, approvate dalla Conferenza Permanente Stato/Regioni sul sito dell’ Istituto Superiore di Sanità

Per quanto riguarda gli impianti idrici si raccomanda di:

  • evitare tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione;
  • evitare formazione di ristagni;
  • evitare lunghezze eccessive di tubazioni;
  • evitare contatti tra acqua e aria o accumuli in serbatoi non sigillati;
  • prevedere una periodica e facile pulizia;
  • scegliere con cura i materiali (è stato rilevato che le tubazioni di rame riducono la proliferazione della legionella);
  • evitare la scelta impiantistica di torri evaporative in favore di soluzioni alternative, come i sistemi water spary system, pozzi geotermici;
  • prevenire la formazione di biofilm e incrostazioni.

Prevenzione nei luoghi di lavoro

È importante prevenire nei luoghi di lavoro la contaminazione microbiologica da legionella, una malattia infettiva grave e a letalità elevata.Sulla base della normativa esistente, il rischio legionella deve essere contenuto nel Documento di Valutazione dei Rischi che ogni Datore di Lavoro ha l’obbligo di redigere.

Gli ambienti più esposti a contaminazione sono ospedali, case di cura e riposo, alberghi, campeggi, impianti per attività sportive, asili e scuole, stabilimenti termali. Rischi che si accentuano ad esempio in relazione alla gestione del rischio proveniente dalla mancata applicazione di norme di buona pratica per la manutenzione degli impianti idrici o ai sistemi di recupero e deumidificazione degli impianti di climatizzazione. Il batterio legionella è stato isolato anche all’interno delle reti di distribuzione e preparazione dell’acqua calda sanitaria, dove può trovare le condizioni ottimali per lo sviluppo.

Le consuete concentrazioni di disinfettante contenute nella rete idrica per la potabilizzazione dell’acqua pubblica, sono generalmente insufficienti a garantire l’assenza del batterio.

In particolare possono essere a rischio tutti gli impianti che in presenza di ossigeno interferiscono con l’accumulo e la distribuzione dell’acqua riscaldata a temperature variabili dai 25 ai 45°C” (vasche per idromassaggio, piscine, valvole e rubinetti in genere, nebulizzatori per lavandini, tubazioni in genere, impianti di condizionamento, torri di raffreddamento).

Per garantire una riduzione del rischio di legionellosi più che controlli periodici di laboratorio occorrono misure di prevenzione basate sull’analisi del rischio costante.

La legionella è contemplata nel Decreto legislativo 81/2008come agente biologico del gruppo 2 (un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori), inserita nell’allegato XLVI. Dunque un agente biologico soggetto all’articolo 271, relativo alla valutazione dei rischi biologici.

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