Il Ministro Martina ha presentato il primo sistema pubblico nazionale delle “Mense Biologiche scolastiche” certificate, sistema che sarà operativo a partire dal prossimo anno scolastico.
Attraverso criteri di classificazione e di premialità, vengono definite e regolate le mense biologiche per la prima volta in Italia, in accordo con Ministero dell’Istruzione, le Regioni e i Comuni.
Il Ministro Martina ha dichiarato che l’intento dell’applicazione del sistema è di favorire e promuovere modelli agricoli e alimentari sostenibili.
Questo è uno degli strumenti che dimostrano che l’Italia è un punto di riferimento per il biologico nel mondo: con le mense scolastiche poi, si rende ancora più forte il settore del biologico che occupa al momento 1,8 milioni di ettari coltivati e più di 700mila operatori.
Il criterio di classificazione presentato prevede l’utilizzo di due medaglie, argento e oro, in riferimento alla percentuale di materie prime biologiche utilizzate.
Il marchio ORO
corrisponde ad una Qualificazione d’Eccellenza, prevede il rispetto delle seguenti percentuali minime:
- frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 90%
- uova, yogurt e succhi di frutta: 100%
- prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne, pesce da acquacoltura: 50%
Il marchio ARGENTO
prevede invece il rispetto delle seguenti percentuali minime:
- frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 70%
- uova, yogurt e succhi di frutta: 100%
- prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne, pesce da acquacoltura: 30%
Inoltre, per ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare, le stazioni appaltanti inseriranno nei bandi di gara anche i seguenti criteri di premialità:
– impegno a recuperare i prodotti non somministrati e a destinarli ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari
– percentuale di utilizzo di alimenti biologici prodotti in un’area vicina al luogo di somministrazione del servizio per ridurre l’impatto ambientale. L’area di produzione è considerata vicina se si trova in un raggio massimo di 150 km.