
Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale sul controllo delle micotossine negli alimenti relativa al 2017.
Il 2017 è il secondo dei tre anni previsti dalla programmazione del Piano Nazionale di Controllo Ufficiale delle micotossine negli alimenti (2016-2018).
L’obiettivo del Piano Nazionale è di armonizzare a livello nazionale le attività ufficiali di campionamento e analisi delle micotossine al fine di disporre di dati utili per la definizione dell’esposizione del consumatore a tali pericolosi contaminanti.
Alcune micotossine sono infatti classificate dalla IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) come cancerogeni (aflatossine), altre come possibili cancerogeni (ocratossina A, aflatossina M1) ed altre ancora come probabili cancerogeni (fusariotossine).
Cosa è emerso dalla seconda relazione sul controllo delle micotossine?
Come nel 2016, anche per il 2017 si evidenzia anzitutto uno scostamento tra quanto programmato e quanto effettuato; alcune Regioni hanno prelevato più campioni di quanto programmato, altre Regioni ne hanno invece prelevati meno.
Solo 5 Regioni (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Veneto) e una Provincia autonoma (Trento) hanno soddisfatto la programmazione nazionale.
Sono emerse inoltre criticità in merito ai dati inseriti dai laboratori ufficiali delle diverse Regioni e Province autonome, riconducibili quali:
– identificazione non precisa dei prodotti alimentari;
– nessuna indicazione del limite massimo applicato per la verifica della conformità al Regolamento 1881/06;
– indicazione di un limite massimo errato;
– indicazione di limiti massimi di cui al Regolamento europeo per alimenti non compresi nello stesso;
– utilizzo di unità di misure diverse da quelle previste dal Regolamento europeo.
Infine è risultata evidente una carente applicazione dell’articolo 2 del regolamento (CE) n.1881/2006 nella individuazione e/o definizione dei tenori massimi di micotossine applicabili ai prodotti essiccati, diluiti, trasformati o composti da più di un ingrediente.
Quali e quanti campioni sono risultati non conformi?
In totale sono risultati non conformi 24 campioni analizzati.
La Tabella 1 dettaglia il numero di campioni non conformi rispetto alle diverse matrici alimentari in cui sono state rinvenute micotossine.
Tale numero è inferiore rispetto a quello dell’anno 2016 (56 campioni) per la stessa tipologia di alimenti (frutta a guscio, farina di mais, latte e derivati), sebbene risulti inferiore il numero totale di alimenti prelevati.
Il latte e i derivati (formaggi) rappresentano gli alimenti con il maggior numero di campioni non conformi.