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4 Comments

  • Fabio ha detto:

    Concordo integralmente con la risposta della vostra consulente . Ineccepibile , sotto il profilo tecnico-giuridico .

    Vi sono comunque situazioni parossistiche , ove alcune ditte cercano di fare passare come preparazioni gastronomiche prodotti costituenti per il 95% da mozzarella . Asserendo, con L’ausilio un un parere di un laboratorio
    che la percentuale di olio exstravergine enmulsionato (Non ricordo esattamente quale fosse) , Comunque non certamente elevata . Indurebbe nel trasformazioni tali da potergli conferire (udite udite) la denominazione di preprazione gastronomica a base di formaggio fresco a pasta filata e consentirne in sede di vendita al dettaglio la vendita allo stato sfuso .

    Cozzando e non poco con le rispettive nozioni desumibili dal una circolare del 2003 , emanato daòll’ Ministero delle attività produttive.

    Inoltre La Ditta in oggetto , esibisce vari pareri di autorevoli organi di vigilanza sulla natura del prodotto .

    I quali , a mio sommesso pure essendo espressi auterovoli organi impegnati nella sicurezza alimentare e indirizzati alla ditta produttrice , non hanno alcuna forza cogente .

    E senz’altro (Nostante una circolare abbia come scopo quelli di fornire lineee di indirizzo univoche ) è mia opinione che però , abbia maggior valenza rispetto alle pur autorevoli note sopramenzionate .

    Con I migliori Saluti

    Il Coordinatore Dei tecnici della prevenzione in ambito veterinario dell AZ. USL n°1 di Massa e Carrara

    Dr Fabio Ratti

    • Daniela Maurizi ha detto:

      Grazie dott. Ratti per il suo commento, ancora più prezioso perchè ci viene non solo da un esperto, ma anche da un addetto ai controlli ufficiali.
      Anche nel Lazio, con particolare riferimento all’area romana, abbiamo avuto diversi tentativi di far passare per preparazioni gastronomiche, alcune mozzarelle con aggiunte minime quale rughetta e bresaola. Ad oggi la situazione è sicuramente più chiara, la maggior parte degli esercizi di vendita non vendono più mozzarelle sfuse mentre gli altri lo fanno nella consapevolezza di infrenagere un divieto. In ogni caso, ad oggi, non ci è ancora capitato di vedere una sanzione in merito a questa infrazione. Forse in Toscana è diverso? le risultano che siano stati elevati verbali per questo motivo?

  • Fabio ha detto:

    Per quanto concerne il territorio di competenza della mia Azienda (ASL n°1 di Massa e Carrara) recentemente sono state comminate tre sanzioni amministrative , afferenti a mozzarelle qualificate come tali ed aperte per la vendita allo stato sfuso dai dettaglianti . Le quali non hanno presentato particolari problemi ne scritti difensivi all’autorita regionale (la quale in Toscana ha potesta sanzionatoria in materia di etichettatura , presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari) . A riguardo invece delle cosidette”preparazioni gastronomiche a base di formaggi a pasta filata “, successivamente alle contestazioni , sia il produttore che i detentori hanno inoltrato ricorso all’Autorità Regionale .

    Quest’ultima ha richiesto le nostre controdeduzioni e a tutt’oggi non si è ancora espressa nel merito .

    In riferimento alla qualifica giuridica della violazione (In entrambe le fattispecie e stata contestata la violazione dell’articolo 3 del D.lgsvo n°109 del 27.01.1992 in relazione all’articolo 23 della stessa disciplina decretizia , sanzionata a norma dell’articolo 18 della stessa .

    Questa impostazione ha comportato per verbali redatti dalle aziende usl contermini della Regione Liguria (Competenza se non ricordo male delle Autorità Comunali) alcune archiviazioni . Basandosi sulla motivazione che il disposto dell’articolo 23 del piu citato DL.gsvo 109/92 risulterebbe non sanzionabile in quanto l’articolo 18 non dispone per lo stesso alcuna sanzione .

    Per concludere in un caso relativo alle “cosiddette preparazioni gastronomiche “oggetto di un contestuale prelievo a carattere microbiolgico , evidenziando le analisi sul prodotto la presenza di un potenziale patogeno (Nel caso di Specie Yersinia Enterocolitica) , alcuni colleghi prospettando all’A.G . il sussistere del reato contravvenzionale di cui all’articolo 5 Lettera D della Legge n°283 del 30.04.1962 (naturalmente solo a carico del detentore , trattandosi di matrice alimentare allo stato sfuso)hanno inoltre ipotizzato (Personalmente non condivido) per l’illecito a carattere amministrativo l’interconessione tra illecito penale ed amministrativo prevista in sede di articolo 24 dalla Legge n°689 del 24.11.1981. Con la conseguenza che in questi casi L’A.G , diventa competente anche per la sanzione a carattere amministrativo.

    Con i migliori Saluti

    Il Coordinatore dei Tecnici della Prevenzione in ambito veterinario dell’Az. USl n°1 di Massa e Carrara .

    Dr Fabio Ratti

  • Fabio Ratti ha detto:

    Non se le è pervenuta la mia risposta di qualche giorno fà.
    (Forse troppo estesa) . Cerchero di essere pi sintentico .

    Nella Mia Zona a seguito di un esposto , sono stati comminati 4 verbali relativi alla specifica tipologia .

    Due non hanno incontrato in quanto trattavasi di mozzarella dichiarata come tale aperta e venduta sfusa .

    Negli altri due casi (il famoso escamotage) delle preparazioni gastronomiche a base di formaggi freschi a pasta filata (costituite dal 97% di formaggio) abbiamo ugualmente comminato la sanzione .

    Visti gli scritti difensivi e le nostre controdeduzioni .
    Siamo ancora in attesa di un pronunziamento dell’autorità avente la potestà sanzionatoria (Qui da noi la Regione)

    La Violazione contestata e stata cosi articolata Articolo 3 del D.lgsvo n°109/92 (Come modificato dal D.lgsvo 181/03) in relazione all’articolo 23 della stessa disciplina decretizia , sanzionato a norma dell’articolo 18 Del piu volte citato Dlgsvo109/92 .

    Il riferimento all’articolo 3 è stato effettuato in quanto l’articolo 23 non gode di specifica sanzione in sede di articolo 18 del D.lgsvo 109/92

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