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Pesce palla: sì in acquario, no a tavola

By 22 Novembre 2013Sicurezza Alimentare, Varie3 min read

Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Ministero dell’Ambiente hanno diramato informazioni su una specie tossica tropicale arrivata da qualche anno nei nostri mari allertando i servizi veterinari delle Regioni e delle ASL per gli interventi di competenza.

Il comunicato diramato dall’Ispra il 7 novembre  non è una vera e propria allerta alimentare per i consumatori ma si tratta di informare correttamente il pubblico e soprattutto gli operatori del settore, pescherie e mercati in primis, riguardo la tossicità del pesce palla maculato che si sta riproducendo nel Mediterraneo dopo che i primi esemplari sono arrivati dal Mar Rosso attraverso il canale di Suez.

I primi pescatori ad imbattersi in strani pesci palla a pallini neri incastrati nelle loro reti sono stati quelli del sud di Creta e della Turchia. Il Lagocephalus sceleratus, lungo dai 10 ai 35 cm dal ventre bianco e dorso scuro con macchie nere, noto come “pesce palla maculato” o “pesce lepre” (per il fatto di avere due denti nelle guance) se mangiato può avere effetti letali a poche ore dall’ingestione a causa di una neurotossina contenuta nella pelle e negli organi interni che paralizza il sistema nervoso e respiratorio. Questo potente veleno, la Tetrodotossina (TTX), da cui l nome della famiglia Tetraodontidae a cui appartengono, non risente della cottura. In Giappone e Corea, dove è noto come “Fugu” viene normalmente consumato dopo che cuochi esperti rimuovono gli organi velenosi dai pesci appena catturati.

In Italia è stata vietata la commercializzazione del pesce palla a scopo alimentare già dal 1992 con il D.Lgs. 531/1992, pertanto non può raggiungere i mercati e non costituisce pericolo per i consumatori come ha chiarito l’Ispra recentemente dopo che da settembre, quando era stato catturato un esemplare a largo dell’isola di Lamedusa, aveva allertato capitanerie e Asl.

Attualmente il divieto è stato esteso anche a livello europeo con il Regolamento (CE) 854/2004 recante “norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano” che, all’Allegato III impone agli Stati membri il divieto di immettere sul mercato i Tetraodontidae in quanto considerati pericolosi per la salute pubblica. Secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) 853/2004 recante “norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale” gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza per i prodotti della pesca immessi in commercio e di non immettere sul mercato specie ittiche appartenenti alle famiglie dei Tetraodontidae, Molidae, Diodontidae e Canthigasteridae in quanto contenenti tossine nocive per la salute umana.

Il problema semmai può essere per il fatto che ancora le autorità sanitarie non sono preparate a riconoscere i sintomi e curarli, per la scarsa conoscenza biologica della specie del pesce palla e della concentrazione di TTX. Al momento sono in corso degli studi per i potenziali usi che tale tossina può avere nell’industria  farmaceutica  come risulta in un documento tecnico della FAO su questa specie.

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