
Aprile 2019: I richiami dei prodotti circolanti in Italia
– Crema di marroni da agricoltura biologica “Arc en Ciel Soc. Agr. Coop.” – (confezione da 350g); lotto/scad: 17.07.21. Richiamo dal commercio per a scopo precauzionale per possibile presenza di corpo estraneo. Il produttore richiede la restituzione al punto vendita per la sostituzione.
– Salame Golfetta “Conad” – (unità di vendita da 100g); lotto: 26910002; scad: 8.05.19. Alimento richiamato dal produttore per rilevata presenza di salmonella.
– Tramezzino salmone e maionese Penny Market “Due A.A. srl” – (confezione da 140g composta da 2 tramezzini); lotti: 9455 1 e 9455 2; scad: 13.05.19. Il produttore richiama i prodotti per presenza di Listeria Monocytogenes Il produttore consiglia di riconsegnare il prodotto presso il punto vendita di acquisto per la sostituzione o il rimborso.
Diamo uno sguardo d’insieme alle allerte alimentari in Europa di aprile 2019
Aprile 2019: la situazione in Europa
Carni e prodotti lattiero caseari: gli alimenti da tenere sott’occhio
I dati del mese di aprile evidenziano due tipologie di alimento che hanno caratterizzato il mese appena trascorso per numero di allerte emanate: carni diverse dal pollame e formaggi.
Tra i pericoli più rappresentati nei casi oggetto di allerta per il settore carni emerge la presenza di metalli pesanti, in particolare piombo.
Quest’ultimo è un contaminante ambientale che si può trovare sia in natura sia come conseguenza delle attività umane. Possono essere contaminati da questo metallo sia i cereali, sia le acque, e quindi entrare in questo modo all’interno della catena alimentare.
Il 25% delle allerte sulle carni riguarda la presenza di salmonella: così come nei mesi precedenti il batterio in questione è stato riscontrato in diversi casi nelle carni anche non di pollame. In effetti i dati sembrano mostrare un ampliamento del target più tipico di salmonella (che tende normalmente a prediligere le carni di pollame), manifestandosi in diversi casi anche nelle carni bovine.
I casi di contaminazioni fisiche sono dovuti alle non corrette operazioni di lavorazione in fase di produzione (l’errore umano è sempre dietro l’angolo).
Altrettanto degne di nota sono i casi relativi alla presenza del ceppo tossico di E. Coli, in grado di produrre la tossina Shiga.
Ricordiamo sempre che le buone prassi igieniche in fase di preparazione e stoccaggio degli alimenti sono la migliore difesa che abbiamo contro questa tipologia di batteri.
In particolare:
– PULIZIA: Lavare bene con sapone le mani ogni volta che si manipolano gli alimenti, a maggior ragione se destinato al consumo crudo.
– COTTURA: Le alte temperature sono il modo più sicuro per l’abbattimento della carica batterica (cuocete bene le carni prima di consumarle!)
– STOCCAGGIO: Mantenere separati gli alimenti crudi e cotti, in modo da minimizzare una possibile ricontaminazione del cotto.
Ben il 75% delle allerte diramate per i prodotti lattiero caseari interessano il batterio Listeria monocytogenes, un patogeno ubiquitario molto diffuso nell’ambiente. Può essere presente i molti alimenti lavorati: pesce carni, formaggi molli e formaggi da latte non pastorizzato. È il responsabile della listeriosi, una patologia che generalmente si manifesta con gastroenteriti febbrili (tipiche nei casi di tossinfezioni alimentari).
Utili consigli per limitare i rischi da listeriosi:
– PULIZIA: lavare bene le mani e tutte le attrezzature che vengono a contatto con gli alimenti a rischio, a maggior ragione nei casi di consumo di alimenti crudi; sciacquare accuratamente gli alimenti destinati ad essere consumati crudi (come frutta e verdura).
– STOCCAGGIO: conservare gli alimenti alle idonee temperature (max 4°C per i freschi e inferiore -18C per i surgelati); non consumare gli alimenti con data di scadenza superata.
Aprile 2019: i pericoli più rappresentati
Così come già accaduto nel mese di marzo, ancora una volta il pericolo Allergeni risulta il più rappresentato, ad aprile con il 20% delle allerte diramate in Europa. Il carattere di ubiquitarietà lo colloca spesso ai primi posti nelle categorie dei pericoli maggiormente presenti.
Gli allergeni sono infatti presenti in un gran numero di alimenti, e spesso i rischi sono dovuti ad una non corretta informazione al consumatore: le etichette non sono idonee in quanto mancano dell’indicazione dell’allergene presente.
Un dato non trascurabile riguarda le contaminazioni fisiche, con il 14,3% delle allerte.
Siamo di fronte a falle nelle procedure operative di confezionamento a livello di produzione.
Listeria e salmonella sono egualmente rappresentati, tuttavia è interessante notare che mentre i casi di listeria hanno colpito una specifica categoria di prodotto (i formaggi), per il pericolo salmonella si evidenzia un più ampio spettro: carni di pollame, carni rosse, uova, ma anche frutta secca e molluschi bivalvi.
La presenza di sostanze non consentite riguarda un buon numero di integratori alimentari, come già avvenuto in passato.
Cosa è successo in Italia ad aprile
La situazione nel nostro Paese è piuttosto uniforme, vede i prodotti ittici e quelli caseari tra gli alimenti che circolano in Italia con più allerte.
Nello specifico i pericoli di cui dovremmo di più preoccuparci sono rappresentati da E.Coli e Listeria nei formaggi, e mercurio ed istamina nei prodotti ittici.
Le allerte sui nostri prodotti
Nel mese di Aprile 6 allerte diramate in Europa hanno come Paese di origine l’Italia.
- Erbe e spezie (su cui è stata riscontrata presenza di pesticidi)
- Prodotti ittici (trote con presenza di residui di farmaci veterinari)
- Prodotti a base di latte (E.Coli enteropatogeno su un formaggio al pepe nero)
- Carni diverse dal pollame (metalli pesanti su un salame)
- Noci e nocciole (salmonella su mandorle di origine statunitense ma confezionate in Italia)
- Altri alimenti (etichettatura errata su tortelli al pesto destinati alla Germania)