
È ormai noto che gli U.S.A., oltre ad aver emanato una nuova normativa in campo di sicurezza alimentare (il Food Safety Modernization Act) abbiano anche pianificato un restyling della tabella nutrizionale.
Il termine ultimo per adeguare le tabelle nutrizionali è stato fissato al 26 Luglio 2018 (2019 per le piccole aziende).
Sembra tuttavia che la attuale amministrazione voglia posporre questa scadenza, senza tuttavia per ora stabilire una nuova data precisa.
Di seguito un estratto preso dal sito della Food and Drug Administration, dove è possibile comparare graficamente la vecchia e la nuova tabella:
Saltano subito all’occhio le principali differenze che possiamo così riassumere:
- Maggiore risalto al contenuto calorico, con un incremento nelle dimensioni del carattere
- Eliminazione del dato riguardante le calorie da grassi
- Inclusione del valore relativo agli zuccheri aggiunti
- Cambiamento dei micronutrienti inclusi in tabella (escono Vitamina A e Vitamina C, entrano Vitamina D e Potassio)
- Per quanto riguarda i suddetti micronutrienti, inclusione del valore numerico effettivo
- Aggiornamento del calcolo delle serving sizes
- Maggiore risalto ai servings per container
- Aggiornamento dei % Daily Values
Ciascuno dei cambiamenti è stato accuratamente valutato ed è stato il risultato di una valutazione attenta, laddove risulti abbastanza intuitivo il perché di alcune scelte, come ad esempio incrementare il carattere con il quale sono scritte le calorie, per altre non è immediatamente chiara la ratio adottata.
Vediamo comunque ciascun punto nel dettaglio:
- La maggiore visibilità delle calorie è dovuta alla necessità di veicolare immediatamente al consumatore l’informazione più importante, cioè l’apporto calorico della singola porzione di alimento che si sta per consumare
- Le calorie da grassi sono state eliminate in quanto ritenute un dato non del tutto affidabile e di poca utilità pratica, laddove ci si è resi conto che i grassi, una volta demonizzati, sono solo uno dei numerosi elementi nutrizionali che influiscono sulla salute, non è stato ritenuto utile pertanto mantenere questo focus esclusivo su di loro
- È stato aggiunto invece il dato relativo agli zuccheri aggiunti (gli zuccheri sono molto spesso considerati più “dannosi” dei grassi), che permette immediatamente al consumatore di verificare quanti zuccheri sono presenti “naturalmente” nell’alimento e quanti invece sono frutto di aggiunta in fase di produzione
- Il cambiamento dei micronutrienti è dovuto principalmente alle esigenze nutrizionali della popolazione. Inizialmente la Vitamina A e la vitamina C erano state inserite perché la popolazione ne era carente, quindi per dare al consumatore uno strumento utile per favorire l’inclusione di queste due proteine nella dieta di tutti i giorni. Una volta raggiunto lo scopo, quando cioè i livelli di carenza siano diventati trascurabili, si è deciso di spostare l’attenzione verso altri due micronutrienti ritenuti più utili in questo momento.
- L’inclusione del valore effettivo dei micronutrienti è stata poi una scelta dettata sempre dall’esigenza di fornire al consumatore un’informazione più completa possibile
- Le serving sizes sono state riviste, sorprendentemente “al rialzo”, la motivazione è stata che le serving sizes devono riflettere le quantità di cibo consumate dalla popolazione…
- Il risalto ai servings per container è stata ritenuto utile per comunicare subito con chiarezza quante porzioni contesse la confezione, per aiutare il consumatore a “razionare” correttamente l’ammontare di cibo consumato.
- Infine anche le % Daily Values hanno subito un ritocco, anche in questo caso con un approccio che lascia perplessi: se infatti ci sono state piccole aumenti per alcuni micronutrienti, i grassi consumabili giornalmente sono passati da 65 g a 78 g (+20%).