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NUOVE SFIDE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

By 1 Luglio 2014Luglio 27th, 2022Sicurezza sul Lavoro, Varie2 min read

Per proteggere meglio gli oltre 217 milioni di lavoratori nell’UE da incidenti e malattie legate al lavoro, la Commissione europea il 6 giugno ha presentato il nuovo quadro strategico che fa il punto sulle principali sfide e gli obiettivi strategici, presenta le azioni chiave e individua gli strumenti per affrontare le prossime sfide in questo settore.

L’obiettivo della Strategia europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 è preservare il ruolo dell’UE nella promozione di standard elevati per le condizioni di lavoro sia in Europa che a livello internazionale, in linea con la strategia Europa 2020. Fra gli strumenti per affrontare le sfide in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il quadro strategico intende puntare sul dialogo sociale, la sensibilizzazione, l’applicazione della legislazione UE, sinergie con altri settori (salute pubblica, istruzione) e fondi UE, come ad esempio il Fondo sociale europeo (FSE) per l’occupazione il Social Innovation programma (EASI).

Tre sono le sfide:

-migliorare l’attuazione delle norme sanitarie e di sicurezza esistenti, in particolare rafforzando la capacità delle micro e piccole imprese a mettere in atto efficaci e strategie efficaci di prevenzione dei rischi

-migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro, affrontando rischi nuovi ed emergenti, senza trascurare i rischi esistenti

-tener conto dell’invecchiamento della forza lavoro dell’UE.

Sette gli obiettivi strategici

-coordinare le strategie di salute e sicurezza nazionale attraverso, ad esempio, il coordinamento delle politiche e l’apprendimento reciproco.

-fornire un sostegno concreto alle piccole e micro imprese per aiutarle a conformarsi al meglio alle norme di salute e sicurezza (promozione di strumenti di assistenza e pratiche tecniche, come la linea Interactive Risk Assessment (OiRA), una piattaforma web che fornisce strumenti di valutazione del rischio settoriali).

-migliorare l’applicazione da parte degli Stati membri, ad esempio la valutazione delle performance degli ispettorati del lavoro nazionali.

-semplificazione della normativa esistente, laddove opportuno eliminare gli oneri amministrativi inutili, pur mantenendo un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.

-affrontare l’invecchiamento della forza lavoro europea e migliorare la prevenzione delle malattie correlate al lavoro per affrontare i rischi nuovi ed esistenti quali i nanomateriali, tecnologia verde e delle biotecnologie.

-migliorare la raccolta dei dati statistici di avere prove migliori e lo sviluppo di strumenti di monitoraggio.

-rafforzare il coordinamento con organizzazioni internazionali (quali l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) e partner per contribuire a ridurre gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e al miglioramento condizioni di lavoro di tutto il mondo.

 

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