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Sfalci e potature esclusi dalla disciplina dei rifiuti

By 20 Marzo 2019Luglio 14th, 2022Sicurezza Ambientale2 min read
Sfalci e potature sito

Con 252 voti favorevoli, 199 astenuti e nessun contrario, l’aula della Camera il 12 Marzo 2019 ha approvato il disegno di legge Europea 2018, che contiene disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’UE.

La novità è l’esclusione dalla disciplina sui rifiuti degli “sfalci e potature” derivanti da manutenzioni del verde urbano.

La normativa europea infatti definisce rifiuti urbani “tutti quei rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione del verde pubblico, ovvero foglie, sfalci d’erba, potature”.

Sfalci e potature non sono rifiuti

 

Il provvedimento che era già stato approvato dal Senato il 5/12/2018, reca disposizioni per allineare l’ordinamento italiano alle disposizioni europee.

Tra le norme che vengono modificate vi è l’articolo 185, comma 1, lettera f), Dlgs 152/2006 recante l’esclusione dalla disciplina dei rifiuti per una serie di materiali. La norma è stata riscritta perché la versione attualmente vigente è in contrasto col diritto Ue.

In particolare si segnala la novità che esclude dal regime dei rifiuti gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico di Comuni e Città metropolitane, a patto che il materiale sia usato in agricoltura o per produrre energia anche fuori del luogo di produzione o con cessione a terzi se non si danneggia l’ambiente e non si mette in pericolo la salute.

Nello specifico, si aggiungono una serie di voci a quelle già escluse dall’applicazione delle norme in materia di gestione dei rifiuti contenute nel Codice dell’ambiente:

“la paglia e altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico dei Comuni e delle città metropolitane, utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana”.

 

Imminenti sono state le reazioni di Utilitalia, Fise Assoambiente e Consorzio Italiano Compostatori, le quali hanno espresso “tutta la loro preoccupazione per le pesanti ripercussioni che l’Italia subirà qualora il testo del ddl recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’UE – Legge Europea 2018, verrà approvato senza modifiche”.

Per questo motivo, concludono, il nostro Paese potrebbe “subire una nuova, ulteriore procedura di infrazione in materia di rifiuti. Cosa di cui proprio non si sentiva certo il bisogno”.

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