
La conversione al digitale è ormai un dato di fatto in tutti i settori produttivi e quello alimentare non è da meno. L’utilizzo della tecnologia consente innumerevoli benefici, primo fra tutti la totale trasparenza delle informazioni riguardanti l’alimento e la sua completa tracciabilità.
Proprio per fornire informazioni sempre più esaustive e complete ai consumatori, le tradizionali etichette cartacee stanno mano mano lasciando il posto, o per lo meno lo condividono, alle e-label, o etichette digitali. Accanto alle diciture obbligatorie per legge da riportare nell’etichetta alimentare, sul packaging di molti prodotti possiamo ormai scorgere la presenza di un QR code, il quale – una volta scansionato – ci permetterà di accedere a una moltitudine di informazioni che semplicemente non troverebbero spazio nell’etichetta cartacea, ma che arricchiscono il prodotto e la consapevolezza del consumatore prima dell’acquisto.
Diviene allora fondamentale conoscere tutti i segreti del QR code, per imparare a sfruttarlo al meglio nei nostri acquisti al supermercato.
Cos’è il QR code?
Il QR Code, ovvero Quick Response Code, altro non è che un codice a barre bidimensionale a risposta rapida. È essenzialmente un simbolo dalla forma quadrata, composto a sua volta da tanti quadratini interni bianchi e neri, capace di memorizzare informazioni e dati che restituisce all’utente leggendole dal nostro smartphone, o per mezzo di app o semplicemente dalla fotocamera.
Chi genera i QR code?
Generare un codice QR è decisamente alla portata di tutti. Per farlo, è possibile usufruire di un programma generatore di QR code o di app apposite per la creazione e la gestione di etichette.
Di solito, queste piattaforme consentono di generare codici QR gratuitamente: tutta la differenza sta se si tratti di QR code statici o dinamici, come vedremo a breve
A cosa serve il QR code?
ll QR Code consente di accedere rapidamente a una serie di informazioni, contenuti o semplicemente a un sito web per mezzo della sola scansione dell’immagine.
Scansionandolo potremmo, ad esempio, avere accesso al menù digitalizzato di un ristorante, oppure effettuare il log in all’interno di un’app, oppure avere le informazioni di contatto collocate sul biglietto da visita di un professionista, oppure ancora essere rimandati al sito web dell’azienda di cui stiamo per acquistare il prodotto.
In altre parole, il QR code permette di codificare le informazioni all’interno di questa immagine “a quadretti” che viene poi decodificata dal software del nostro smartphone o da una apposita applicazione.
Quanti tipi di QR code esistono?
Esistono due tipi di QR code:
- QR code statico: è quello che tutti conosciamo. Si tratta di un codice generato che non permette modifiche e carica sempre e soltanto lo stesso contenuto. La loro creazione è generalmente gratuita;
- QR code dinamico: rispetto al precedente, permette di far viaggiare i dati in due direzioni, sia verso l’utente che effettua la scansione, sia in direzione di chi genera il codice per dare dei feedback. La loro generazione richiede spesso un abbonamento perché sono codici QR avanzati e flessibili con molte funzionalità
Perché è utile utilizzare un QR code?
Come abbiamo detto, rispetto all’etichetta tradizionale, il QR code consente di fornire molte più informazioni al consumatore con grande velocità e semplicità. Basta infatti inquadrare il codice con lo smartphone e potremo conoscere tutta la vita del prodotto: dal luogo in cui viene realizzato alle materie prime utilizzate, dal metodo di lavorazione a quello di confezionamento; il tutto magari corredato di immagini e video.
Cosa si può fare con un QR code?
Le possibilità di un QR code sono pressocché illimitate. A partire dalla scansione del codice possiamo poi essere rilanciati a diverse azioni:
- Navigare su una pagina web;
- Attivare un pulsante che consenta di:
Accedere ai profili social;
Mandare una mail o un sms;
Scaricare un’app;
Visualizzare immagini, file video o audio.
Nel settore alimentare le informazioni da fornire al consumatore sono veramente sconfinate. Solo per fare alcuni esempi:
- I pastifici potrebbero indicare la data di semina e di raccolta e fornire informazioni circa la varietà di grano utilizzato, dato che viene comunque riportato nella lista degli ingredienti;
- Le cantine vinicole potrebbero dare informazioni circa il vitigno, raccontare la loro storia e indicare i metodi di affinamento e vinificazione. Inoltre, con le nuove disposizioni sull’etichettatura dei prodotti vitivinicoli è possibile veicolare anche la dichiarazione nutrizionale con QR code;
- I frantoi potrebbero geolocalizzare gli uliveti, indicare la data di raccolta, dare informazioni sulla resa percentuale delle olive e magari rimandare a un e-commerce;
- I caseifici potrebbero mostrare gli animali allevati, come vengono trattati e nutriti, come vengono lavorati poi i prodotti e offrire la possibilità di visite e tour presso gli stabilimenti.
Insomma, di spunti ce ne sarebbero parecchi e tante aziende agroalimentari li stanno già mettendo in pratica. Basti pensare che, in Italia, anche l’etichettatura ambientale ovvero quella relativa allo smaltimento degli imballaggi può essere fornita tramite QR code.
Come leggere le informazioni di un QR code?
Se è vero che a un primo sguardo il QR code di per sé non comunica apparentemente nulla, in verità tutto ciò di cui abbiamo bisogno si trova criptato al suo interno, in quelle macchioline bianche e nere.
A decifrarle ci penserà il nostro smartphone o il nostro tablet che, inquadrando il codice attraverso la fotocamera, avrà immediato accesso alle informazioni e alle risorse caricate all’interno del QR code e le restituirà all’utente in maniera del tutto fruibile e decriptata.
Come inquadrare un QR code?
Per inquadrare il codice QR è necessario aprire la fotocamera del telefono e puntarla verso il QR: a questo punto, dopo pochi secondi, si aprirà una notifica che basterà toccare per essere rimandati all’azione o alle informazioni presenti nel QR.
È possibile leggere QR code senza app?
Assolutamente sì. Ormai tutte le fotocamere integrate dei nostri telefoni sono in grado di inquadrare e leggere il codice QR.
Perché il mio telefono non legge il QR Code?
Se non riusciamo ad accedere alle informazioni contenute nel QR code, probabilmente stiamo utilizzando male la fotocamera dello smartphone: potremmo trovarci per esempio troppo vicino o troppo lontano dal codice, oppure avere un’illuminazione scarsa che mette il codice in eccessiva ombra perché venga rilevato, oppure ancora aver inquadrato male il codice, magari per eccesso di inclinazione.
Nella maggior parte dei casi, basterà pulire l’obiettivo della fotocamera, allontanarci o avvicinarci quel che serve e illuminare un pochino di più il codice.
Quanto tempo dura un QR code?
La durata di un QR code dipende dalla piattaforma che lo ha generato. Tendenzialmente, i QR code statici non scadono e restano attivi all’infinito, con un numero di scansioni illimitate fintanto che l’URL collegato rimane attivo. Anche i QR code dinamici hanno scansioni illimitate, ma a volte le piattaforme applicano un limite di scansioni al mese o all’anno.
Ti consigliamo di verificare direttamente sul sito della piattaforma su cui hai generato il tuo QR code quali sono i termini e le condizioni di utilizzo dei loro servizi.