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ITALIA RIMANE LEADER IN EUROPA PER I CONTROLLI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE. DA CINA INDIA E TURCHIA I PRODOTTI PIU’ PERICOLOSI

By 11 Febbraio 2015Luglio 26th, 2022Sicurezza Alimentare2 min read

L’Italia mantiene il primo posto in Europa in quanto a sistemi di controlli sulla sicurezza alimentare, mentre Cina, India e Turchia rimangono i più grandi esportatori di cibi irregolari. A dimostrarlo sono i dati della Relazione 2014 sul Sistema di allerta comunitario RASFF pubblicata il 2 febbraio scorso dal Ministero della Salute.

I dati sono confortanti perché le segnalazioni inviate complessivamente in Europa al sistema RASFF ( Sistema Europeo di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi) sono in diminuzione e inoltre l’Italia è anche quest’anno il primo della lista in quanto a segnalazioni inviate alla Commissione Europea su rischi per la salute pubblica dovuti ad alimenti non a norma. Ciò consente di conseguenza di adottare tempestivamente da parte degli organi di controllo le misure di salvaguardia necessarie

Complessivamente, nel 2014 si sono avute 3097 notifiche contro le 3136 dell’anno precedente, in diminuzione costante anche rispetto al 2012 (3436 notifiche) e al 2011 (3721).

L’Italia ha effettuato 506 notifiche (pari al 16,3 %), mentre nel 2013 le notifiche trasmesse dall’Italia erano 534 (pari al 17%).

I Paesi ai primi posti in quanto ad alimenti irregolari rimangono Cina seguita da Turchia ed India.

Come per gli anni passati le notifiche relative ai contaminanti microbiologici riguardano soprattutto la Salmonella (476 segnalazioni), seguita da Escherichia coli (122 notifiche)e Listeria monocytogenes (98).

Così come anche quest’anno in quanto a contaminanti chimici i più frequentemente notificati attraverso i sistemi di allerta sono i residui di fitofarmaci, seguiti dalle micotossine e da metalli pesanti. Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta(78).

Le non conformità rilevate, come per gli anni passati, sono da ricondurre prevalentemente ad una non corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo da parte degli operatori del settore alimentare Il Ministero a tal fine ritiene “indispensabile che gli Operatori rinforzino i propri piani di autocontrollo, mentre le autorità territorialmente competenti, nel corso delle loro attività di controllo, dovrebbero utilizzare in modo più efficace lo strumento dell’audit”.

Dal quadro che emerge dal sistema dei controlli ad essere evidenziato è ancora una volta che le grandi aziende ed in particolare quelle che servono la GDO sono molto sotto sorveglianza, dalle stesse catene della grande distribuzione, e quindi più sicure delle realtà locali (che non sono quindi necessariamente più pericolose, ma sicuramente meno controllate).

 

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