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Sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine: il parere del Mipaaf

By 19 Ottobre 2015Luglio 26th, 2022Sicurezza Alimentare2 min read
etichettatura bovini

Al suo posto, è stato istituito un sistema semplificato che prevede semplicemente che le informazioni aggiunte in maniera volontaria debbano essere oggettive, verificabili dall’autorità competente e facilmente comprensibili per il consumatore.

La scelta di modificare il sistema viene giustificata sostenendo che “l’onere amministrativo e i costi sostenuti dagli Stati Membri e dagli operatori economici per applicare tale sistema non sono proporzionati ai benefici offerti dal sistema stesso così come indicato nel considerando 23 del regolamento UE 653/14”.

Il MIPAAF non si trova però d’accordo con questa considerazione

Il 22 Settembre 2015 il MIPAAF ha pubblicato il rapporto di monitoraggio per l’anno 2014 in merito al sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine

Il rapporto, stilato ancora in relazione al vecchio Reg. CE 1760/2000, evidenzia che il sistema di etichettatura facoltativa precedentemente applicato, così come riferiscono anche le organizzazioni che gestiscono la filiera, non ha aggiunto costi agli impianti di gestione e controllo delle aziende, rientrando ed integrandosi perfettamente con le strutture preesistenti per l’etichettatura obbligatoria.

A tal proposito il MIPAAF tiene a sottolineare che, a suo avviso, non è stata effettuata una reale valutazione costi benefici del sistema per giustificare l’approccio all’abrogazione dell’etichettatura delle carni bovine.

Infatti, l’esito del monitoraggio relativo all’anno 2014 (che presenta anche una panoramica del trend a partire dal 2009) è risultato essere sicuramente positivo: è stato riscontrato un numero crescente di adesioni da parte di nuove aziende, un netto aumento del numero di controlli effettuati e un numero di non conformità riscontrate che si mantiene comunque basso.

E’ evidente quindi che l’etichettatura facoltativa è uno strumento di comunicazione verso il consumatore che va ad integrarsi alle informazioni obbligatorie, che comunque devono essere indicate in etichetta.

Inoltre, vista la genericità di quanto previsto dal Reg. UE 653/14, il MIPAAF ha ritenuto opportuno e necessario predisporre una apposita circolare per fornire chiarimenti agli operatori e alle organizzazioni.

Per non penalizzare le scelte già fatte dalle aziende italiane di produzione e distribuzione che hanno voluto acquisire il valore aggiunto fornito dall’etichettatura facoltativa legata soprattutto all’allevamento, all’alimentazione dei bovini e alla razza, il MIPAAF ha voluto infine dare continuità al vecchio sistema di etichettatura, almeno per le suddette informazioni, pubblicando il D.M. 876 del 16 gennaio 2015.

Come descritto nel rapporto, ben il 73% delle organizzazioni operative nel 2014 hanno continuato senza soluzione di continuità ad etichettare le carni bovine con informazioni facoltative ad alto valore aggiunto (per esempio: sistema di allevamento, razione alimentare, tipologia alimentare, trattamenti terapeutici, ecc.).

Informazioni, queste, che il consumatore utilizza anche per stabilire se un prodotto è di qualità o meno.

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