
La definitiva abolizione del SISTRI è stata anticipata dal Comunicato Stampa del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa del 12 Dicembre scorso.
Ricordiamo che il SISTRI era il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali istituito nel 2010 e mai reso pienamente operativo, costato alle aziende ben 141 milioni di euro.
Il Decreto Legislativo n. 135, pubblicato nella G.U. n. 290 del 14 dicembre 2018 e noto anche come Decreto Semplificazioni, all’art. 6 recita:
“Dal 1° gennaio 2019 è soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188 -ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152…”.
Si resta ora in attesa del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, organizzato e gestito direttamente dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel mentre fino alla sua definizione, gli adempimenti relativi alla tracciabilità dei rifiuti saranno garantiti da quanto disposto agli art. 188, 189 (mud), 190 (registri di carico e scarico e 193 (formulario) del D.Lgs 152/2006.
Con l’abrogazione del SISTRI le aziende soggette non saranno più tenute al versamento dei contributi di iscrizione ma non solo, il comma 2 lettera c dell’articolo 6 del D. Lgs 135 stabilisce infatti che
“I contributi relativi all’anno 2018, compresi quelli eventualmente versati oltre la data del 31 dicembre 2018, sono riassegnati, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, all’apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.