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RASFF: richiami e allerte del mese di Ottobre

By Sicurezza AlimentareNo Comments

I richiami dal commercio in Italia del mese di Ottobre

  • 27/10/17 Formaggi ovi-caprini freschi, stagionati e speziati – Azienda Agricola Le Curti. Richiamati dal commercio per assenza di registrazione dello stabilimento di produzione, e per mancanza dei requisiti igienico sanitari previsti dalla normativa vigente. Il prodotto non è ritenuto sicuro per la salute.
  • 25/10/17 Yogurt cremoso cereali – Pittalis. L’azienda segnala che il prodotto (confezione in vetro da 140 g, lotti: SC 07/11/12017; SC 21/11/12017; SC 23/12/12017) pur mostrando in etichetta la dicitura “senza glutine”, contiene invece l’allergene. Avviso per eventuali acquirenti celiaci a non consumare il prodotto ed a riconsegnarlo presso il negozio di acquisto. 
  • 12/10/17 Farina di mais – Az. Agricola Buono & bio di Alberto Libé. Il prodotto (confezione da 1 Kg, lotto: 17081, TMC: 22/03/18) presenta micotossine (fumonisine).
  • 11/10/17 Cime di Rapa – Gusto del Salento. L’alimento, prodotto dalla Soc. Coop. Agr. Natura a r.l. (confezioni in barattoli in vetro da 400g), è responsabile di un caso confermato di botulismo alimentare. Non consumare assolutamente i prodotto, restituirlo al punto vendita.

 

Tra i richiami dal commercio più rilevanti emanati nel mese appena trascorso dal Ministero della Salute annoveriamo una serie di pericoli piuttosto eterogenea: tutti accomunati dall’estrema rilevanza del rischio.

La pericolosa tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium Botulinum ad esempio. Essa è la responsabile del botulismo alimentare, una malattia paralizzante che può essere letale. Gli alimenti più colpiti sono rappresentati in prevalenza dalle conserve vegetali, in particolar modo quando non vengono rispettate idonee procedure di sterilizzazione e di acidificazione dei prodotti.

 

Come difendersi

Leggi l’etichetta! Non smetteremo mai di ricordare che l’etichetta è la carta di identità di ciò che mangiamo.

Ciò che essa riporta può evitare gravi pericoli per la salute, ma può anche esserne causa se le informazioni sono scorrette, come nel caso della dicitura “senza glutine” che non corrisponde a realtà!

Ed ancora, la presenza di tossine negli alimenti (come le micotossine potenzialmente presenti nelle farine) è un pericolo che può essere tenuto sotto controllo attraverso un costante piano di analisi specifiche sul prodotto.

Non di minore importanza è la registrazione di qualsiasi stabilimento di produzione alimenti! Le autorità di controllo devono essere a conoscenza di CHI produce CHE COSA! In modo da poter tenere sotto controllo gli alimenti commercializzati, sia da un punto di vista analitico se necessario (attraverso campionamenti ed analisi mirate), sia attraverso verifiche dei requisiti igienico sanitari necessari a garantire la salute del consumatore.

 

Questi dati mostrano, anche considerando soltanto prodotti provenienti dal nostro Paese, quanto è ampia la variabilità dei pericoli cui siamo soggetti.

È fondamentale quindi non abbassare mai la guardia.

 

Allerte del RASFF di Ottobre in Europa:

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Incrociando i dati dei due grafici riusciamo ad ottenere le informazioni circa l’andamento dei pericoli maggiormente rappresentati e la relativa tipologia di alimenti che generalmente ne è soggetta.

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Il mese di ottobre è stato caratterizzato da numerose allerte riguardanti gli allergeni, e come già confermato dagli andamenti dei mesi precedenti, la tipologia di prodotti che manifesta questo pericolo è estremamente varia: dai piatti pronti, a noci, nocciole, cerali, ed alimenti vario genere, sottolineando ancora una volta l’onnipresenza di questo rischio.

La presenza di mercurio ed istamina nel pesce conferma il trend dell’intero anno.

Anche salmonella è particolarmente presente nel mese di ottobre, e la sua distribuzione negli alimenti è piuttosto eterogenea: sicuramente nel pollame (il prodotto più sensibile all’attacco del batterio), ma anche nelle carni diverse dal pollame, nelle erbe e spezie, uova, latte e derivati, ed altri alimenti.

Tra i contaminanti chimici rientrano una serie di composti che interessano molti alimenti dietetici e la categoria degli integratori alimentari: si tratta nella maggior parte dei casi di sostanze non autorizzate per questa tipologia di alimenti.

Buona parte dei pericoli annoverati nella categoria “Altro” è rappresentata da contaminazioni fisiche (pezzi di vetro, plastica o metallo riscontrati in varie tipologie di alimento), e da contaminanti industriali (che dipendono dal processo di lavorazione o che sono rappresentati da sostanze in grado di migrare dai materiali destinati al contatto con gli alimenti). Anche la loro distribuzione è piuttosto eterogenea.

 

La situazione in Italia

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Anche nel mese di ottobre il primato del numero di allerte relativo ai prodotti che passano anche nel nostro Paese spetta ai prodotti ittici, con 8 allerte per contaminazione da mercurio ed istamina.

Si attestano invece al secondo posto, con un numero di 5 allerte, i molluschi bivalvi, per contaminazione da E. Coli.

L’intensa attività filtrante di questi animali li rende forti accumulatori biologici.

Essi possono infatti assorbire una grande varietà di agenti nocivi (dai batteri, a metalli pesanti, a tossine). Ad aumentare il pericolo contribuiscono  sia una possibile contaminazione primaria dovuta allo stato delle acque, sia contaminazioni secondarie successive, nelle fasi  di preparazione e distribuzione se non effettuate con le corrette modalità.

Ancora una volta i controlli continui delle autorità competenti, le buone procedure operative lungo tutta la filiera alimentare, dallo stabilimento di produzione fino alla vendita al consumatore finale, ed il rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare rappresentano la nostra miglior difesa e la garanzia di un alimento sano!

 

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RASFF: ecco il report sul primo semestre 2017

By Sicurezza AlimentareNo Comments

Ora che si è chiuso il primo semestre dell’anno 2017, i dati raccolti permettono di fare qualche considerazione sull’andamento dei pericoli più rappresentativi, fornendo al contempo interessanti informazioni sulle tipologie di alimenti più a rischio.

Ricordiamo che il sistema europeo di allerta rapido (RASFF), istituito con il Reg 178/02 art. 50, ha il compito di raccogliere e condividere le notifiche dei rischi per la salute umana, diretti o indiretti, dovuti ad alimenti o mangimi.

Il dato che riporta il numero di allerte notificate nel periodo Gennaio – Giugno 2017 inizia quindi a diventare significativo, e delinea un andamento che apre la strada ad interessanti valutazioni.

 

Numero di allerte e tipologia di alimenti

Più consistente è il numero di allerte per una determinata tipologia di alimento, più quell’alimento (o a causa delle proprietà intrinseche dello stesso, o per controlli meno attenti nella gestione delle fasi di lavorazione e distribuzione) potrà considerarsi a rischio, e necessiterà di un maggior controllo (da parte degli organi deputati) e di maggiore attenzione (da parte del consumatore).

numero-allerte-e-tipologia

 

  1. Pesce e crostacei e prodotti a base di pesce e crostacei (18,5% delle allerte)
  2. Pollame e prodotti a base di pollame (13,9% delle allerte)
  3. Carni e prodotti a base di carni diversi dal pollame (10,1% delle allerte)
  4. Frutta e vegetali (9,3% delle allerte)
  5. Noci, nocciole, prodotti a base di noci e nocciole, semi (7,9% delle allerte)

La situazione europea vede tra le notifiche maggiormente rappresentati i prodotti ittici, in particolare pesce e crostacei, e prodotti a base di pesce, seguiti dal pollame e dalle carni diverse dal pollame.

Ma anche i prodotti dell’ortofrutta e la frutta a guscio sono state oggetto di numerose allerte.

 

Cosa rende tali alimenti così a rischio? Quali sono i pericoli che accompagnano proprio questi prodotti?

pericoli-1-semestre-2017

 

  1. Salmonella (19,7% delle allerte)
  2. Istamina/mercurio (13,9% delle allerte)
  3. Allergeni (13,2% delle allerte)
  4. Micotossine (11,0% delle allerte)

I dati mostrano un importante contributo del batterio patogeno Salmonella, seguito dai contaminanti Istamina e mercurio. Salmonella è noto essere un microrganismo che predilige come ospite proprio le carni bianche, mentre Istamina e mercurio contaminano i prodotti ittici.

Se ci soffermiamo sui primi due parametri, notiamo che in effetti nei due grafici la corrispondenza tra il pericolo specifico ed il suo alimento target (salmonella sul pollame; istamina/mercurio nel pesce) è invertita.

Questo dato dimostra infatti che mentre istamina e mercurio sono contaminanti che troviamo solo nei prodotti ittici, Salmonella sebbene preferisca le carni bianche, è in grado di contaminare una serie di altri alimenti (come le carni rosse, erbe e spezie, frutta a guscio…), per cui l’elevato valore rappresentato nel grafico è dato dal contributo di tutti gli alimenti suscettibili al batterio.

L’elevata percentuale di allergeni riscontrata conferma la peculiarità di questo pericolo: può essere presente praticamente in tutte le categorie di alimenti.

Le micotossine hanno tendenza a svilupparsi sulla frutta a guscio, sui cereali, su frutta e vegetali, su erbe e spezie (ne ritroviamo conferma nella distribuzione evidenziata dai grafici).

 

Quali Paesi emanano più allerte, l’Italia come si pone ?

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A prescindere dal fatto che il prodotto oggetto dell’allerta sia originario di un dato Stato europeo o che ne risulti semplicemente distribuito, tra gli stati più attivi in questo senso, l’Italia al momento detiene il primo posto. Siamo uno degli stati che ha notificato più allerte nei primi sei mesi dell’anno.

I due grafici mostrano il notevole contributo italiano alla condivisione delle informazioni.

Evidentemente il nostro Paese dimostra di essere particolarmente accorto nel controllo dei pericoli che derivano dalla circolazione delle merci.

 

Circolazione delle merci:  ITALIA VS EUROPA – Quali i pericoli più rappresentati?

allerte rasff europa vs italia

 

L’andamento dei contaminanti negli alimenti nei primi sei mesi dell’anno manifesta chiaramente il notevole contributo delle contaminazioni da Istamina e Mercurio, in particolare in Italia: in effetti siamo un Paese che consuma una grande quantità di pesce, per cui anche statisticamente aumentano i rischi che sono specifici di questo prodotto.

Così come in Europa anche in Italia sono risultate considerevoli il numero di allerte per Salmonella e quelle relative alla presenza di allergeni (questi ultimi ricordiamo presenti in una grande varietà di alimenti).

 

Prodotti di origine italiana, quali sono gli alimenti più a rischio?

 

numero-allerte-per-prodotti-italia

Tra i prodotti che produciamo noi, e che commercializziamo sia in territorio nazionale sia all’estero, il maggior numero di allerte riguarda:

  • pesce e prodotti ittici (un dato che in effetti sembra ormai consolidato);
  • cereali e prodotti da forno
  • carni diverse dal pollame e frutta/ vegetali a pari merito
  • noci, nocciole, semi e derivati
  • pollame /prodotti a base di pollame, latte e derivati a pari merito

 

I dati confermano l’andamento del semestre per i prodotti ittici (con prevalenza di contaminazioni da mercurio ed istamina); cereali e prodotti da forno manifestano micotossine e pericolo allergeni; le carni diverse dal pollame risultano non conformi per la presenza di residui di farmaci veterinari ed allergeni, mentre le allerte diramate per frutta e vegetali riguardano contaminazioni microbiologiche di vario genere.

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