
A livello europeo invece è in funzione il nuovo portale della Commissione europea per le frodi alimentari.
In tema di frodi o comunque qualsiasi violazione in campo alimentare alla base resta il Regolamento 178/2002, ossia la normativa generale sul food che sancisce i principi generali del cibo indicando le pratiche fraudolente e ingannevoli.
[/fusion_text][/fusion_builder_column][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][fusion_title size=”3″ content_align=”left” style_type=”single solid” sep_color=”” margin_top=”” margin_bottom=”” class=”” id=””]In Italia i controlli rimangono superiori a quelli degli altri paesi europei[/fusion_title][fusion_text]
I Nas (Nuclei antisofisticazioni dei carabinieri) dal 2012 al primo semestre 2015 hanno riscontrato oltre 70 mila violazioni amministrative e penali per oltre 50 milioni di euro, sequestrando oltre 41 mila tonnellate di alimenti per un valore totale di due miliardi di euro.
Eppure il fatturato dell’”italian sounding”, ossia imitazioni di Dop, Igp, Stg Docg, Doc e Igt come parmigiano reggiano, mozzarella di bufala o olio di oliva, ammonta a 60 miliardi di euro, creando un danno enorme.
[/fusion_text][/fusion_builder_column][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][fusion_title size=”3″ content_align=”left” style_type=”single solid” sep_color=”” margin_top=”” margin_bottom=”” class=”” id=””]Le infrazioni riguardano soprattutto contaminazioni microbiologiche oltre a salmonella e listeria monocytogenes[/fusion_title][fusion_text]
La contaminazione più frequente è da carica batterica e altri patogeni (esteria coli e stafilococchi) in prodotti lattiero caseari, pesci, crostacei e molluschi,.
Seguono la presenza di istamina in prodotti della pesca e di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, principalmente in prodotti a base di carne.
Negli ultimi anni c’è stato inoltre un aumento della listeria, soprattutto per i piatti preparati, carne e prodotti della pesca e lattiero caseari.
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