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U.K. LABELLING GUIDANCE ULTIMA PARTE

By 4 Giugno 2018Luglio 15th, 2022Sicurezza Alimentare3 min read
imm blog food labelling

Le informazioni relative alla conservazione degli alimenti vengono considerate, sempre nell’ottica di fornire indicazioni chiare al consumatore, informazioni fondamentali che, se riportate correttamente, possono contribuire al raggiungimento di 2 traguardi fondamentali:

  • Conservare il cibo in maniera sicura per garantire la salute del consumatore

  • Ridurre gli sprechi alimentari, consentendo agli alimenti di avere una “vita” prolungata

 

Per questo motivo, la Guida individua alcuni punti fondamentali da seguire, nel momento di decidere come comunicare al consumatore le modalità di conservazione di un alimento.

Vuoi saperne di più? Leggi anche la Prima e la Seconda parte della nostra Guida!

 

 

I punti in questione prevedono che le indicazioni siano:

  • Apposte in un punto evidente con caratteri distinguibili

  • Coerenti

  • Rafforzate da loghi o immagini

  • Chiare, in merito alle modalità di conservazione da adottare

 

La Guida raccomanda, come punto evidente, l’apposizione dell’indicazione addirittura sul fronte dell’imballaggio, magari in correlazione con l’utilizzo di simboli per fornire al consumatore un messaggio che sia allo stesso tempo chiaro e immediato, come da esempio seguente

at home store uk labeling guidance

Altrettanto importanti sono le indicazioni sulle modalità di conservazione una volta aperta la confezione!

Tale indicazione diventa fondamentale, in particolare per quei prodotti che normalmente non verranno consumati in una sola occasione.

In questi casi diventa importante farsi alcune domande:

  • L’alimento mantiene le sue proprietà nell’imballaggio originario?

  • Dopo quanto tempo dall’apertura l’alimento può diventare poco sicuro per il consumo?

  • Le modalità di conservazione cambiano con l’apertura della confezione?

 

Sono tutte domande alle quali le aziende dovrebbero rispondere in fase di “progettazione del prodotto” in modo tale che quando le stesse domande se le porrà il consumatore, potrà trovare delle risposte chiare e comprensibili sull’etichetta.

Per quanto attiene alla chiarezza dell’informazione, la raccomandazione è di fornire, dove possibile, indicazioni precise.

Sarebbe preferibile evitare indicazioni troppo generiche quali “conservare al fresco”; piuttosto è preferibile un’indicazione quale “conservare in luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce solare”.

Poche parole sono sufficienti, in questo caso, a dare un’indicazione molto più puntuale riguardo alle modalità di conservazione.

La Guida poi affronta un aspetto delle modalità di conservazione molto spesso sottovalutato, si focalizza cioè sulle modalità di conservazione da evitare. Nella maggior parte dei casi infatti al consumatore vengono fornite indicazioni su “cosa fare per…”, tralasciando invece l’altrettanto importante concetto del “cosa non fare per…”.

In questo ambito si inquadrano tutti quei prodotti che potrebbero risentire di particolari condizioni di conservazione. La Guida cita uno studio eseguito sul pane, indicando che questo diventa stantio 6 volte più velocemente se conservato in frigorifero. È auspicabile quindi che su determinati prodotti possano comparire indicazioni quali “non conservare in frigo”, che di per se è una indicazione apparentemente contrastante con il senso comune, ma di sicura efficacia se lo scopo è la corretta conservazione degli alimenti.

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