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Rifiuti

Valutazione delle caratteristiche di pericolo

Valutazione delle caratteristiche di pericolo

I rifiuti sono il prodotto dell’attività umana e pertanto possono presentare diverse caratteristiche di pericolo, tanto per la nostra salute che per il benessere ambientale. Tra gli elementi di maggiore rischio vi è la tossicità: alcuni rifiuti possono, infatti, contenere sostanze, come metalli pesanti, solventi, pesticidi, batteri e virus. Inoltre, i rifiuti possono essere infiammabili, esplosivi o reattivi, spesso a causa della presenza di materiali chimici instabili al loro interno. La corretta gestione dei rifiuti è quindi fondamentale per garantire la sicurezza delle persone e dell’ambiente.

Le caratteristiche di pericolo dei rifiuti

A tutti i rifiuti classificati come pericolosi devono essere associate una o più caratteristiche di pericolo: non basta dire che un rifiuto sia pericoloso per una gestione ecologicamente corretta perché, ovviamente, la gestione di rifiuti pericolosi esplosivi sarà diversa da un quella dei cancerogeni.

Al contrario della caratterizzazione e della classificazione, le analisi sono strumenti accessori che servono come supporto alle informazioni di base, per l’individuazione delle caratteristiche di pericolo, da ricercare nel responso analitico che è decisivo e difficilmente sostituibile.

Per consultare le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti così come riportate dal CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) sulla base del Regolamento (UE) 2017/997 clicca qui

Perché affidarsi a Gruppo Maurizi?

Gruppo Maurizi, con la sua esperienza pluriennale in Sicurezza Ambientale, offre un set completo per le analisi sui rifiuti, che permetterà alla tua attività di rilevare le eventuali caratteristiche di pericolo, con lo scopo di aiutarti – grazie alla nostra competenza tecnica – a individuare i fattori di rischio associati al tuo rifiuto e a mettere in campo le migliori strategie per una gestione corretta e sicura da un punto di vista di sicurezza ambientale.

In che modo Gruppo Maurizi può aiutarti a individuare le caratteristiche di pericolo dei rifiuti?

Una corretta analisi dei rifiuti, effettuata con set analitico completo, grazie all’esperienza e alla competenza tecnica dei professionisti di Gruppo Maurizi, aiuta l’azienda a individuare i fattori di rischio e a stabilire quali siano le migliori strategie per limitare i danni potenziali dei rifiuti pericolosi.

I riferimenti normativi

I riferimenti normativi fondamentali da tenere in considerazione sono il Regolamento (UE) 1357/2014 e il Regolamento (UE) 997/2017 che stabiliscono le modalità di calcolo per risalire alle caratteristiche di pericolo, a partire dalle concentrazioni delle sostanze presenti nei rifiuti.

L'importanza di determinare l’origine del rifiuto

È fondamentale determinare l’origine del rifiuto, dal momento che è il criterio generale di classificazione dei rifiuti per l’attribuzione del codice EER, Elenco Europeo dei Rifiuti. Per consultare l’Elenco dei Rifiuti come riportato nell’allegato D della parte IV del D.lgs. 152/2006 clicca qui.

Prove di Infiammabilità

Oltre alle valutazioni che si basano sulle concentrazioni, si dovranno considerare anche i risultati di altre prove di laboratorio che permettono di testare il comportamento del rifiuto in alcune condizioni, come ad esempio le prove di infiammabilità. A un rifiuto pericoloso è possibile associare una o più delle seguenti caratteristiche di pericolo:

  • HP1: Esplosivo
  • HP2: Comburente
  • HP3: Infiammabile
  • HP4: Irritante – Irritazione cutanea e lesioni oculari
  • HP5: Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione
  • HP6: Tossicità acuta
  • HP7: Cancerogeno
  • HP8: Corrosivo
  • HP9: Infettivo
  • HP10: Tossico per la riproduzione
  • HP11: Mutageno
  • HP12: Liberazione di gas a tossicità acuta
  • HP13: Sensibilizzante
  • HP14: Ecotossico
  • HP15: Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente.

Qualora il rifiuto contenga sostanze diverse, ma con le stesse frasi di rischio, le concentrazioni di tali sostanze devono essere sommate, a patto che ciascuna sostanza sia presente in quantità superiore ai valori di soglia stabiliti dalla normativa.

Qual è la gerarchia di gestione dei rifiuti?

La Commissione Europea, nella sua proposta di legge del 2006, ha suggerito una gerarchia nella gestione dei rifiuti che prevede, in questo ordine:

  1. Prevenzione;
  2. Preparazione per il riutilizzo;
  3. Riciclo;
  4. Altro tipo di recupero, come l’incenerimento o lo smaltimento.

Le prime, in questa sorta di piramide, sono da intraprendere come azioni prioritarie, mentre le ultime devono essere considerate come residuali, poiché meno vantaggiose da un punto di vista ambientale.

Perché il codice CER è importante per una corretta classificazione dei rifiuti?

Per una corretta identificazione dei rifiuti è importante attribuire loro un codice EER o CER. Questo è una sequenza di 6 cifre composto da tre coppie di cifre, la prima delle quali ci rende noto il processo produttivo che ha originato il rifiuto o la sua natura (es. quelli che iniziano con 20 sono rifiuti urbani). Per consultare la decisione della Commissione Europea relativa all’elenco rifiuti clicca qui.

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